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Parlare di pace non è un patto con il diavolo

Written by Romano Prodi.

Romano Prodi"La mia preoccupazione e' la stessa del 24 febbraio 2022, ma l'intensita' del dolore e' ogni giorno piu' forte". Intervistato da Avvenire, Romano Prodi guarda alle una prospettive di pace per la guerra in Ucraina dicendo che oggi siamo "forse piu' lontani, anche perche' le vantate controffensive hanno dato luogo soltanto a una guerra di trincea che comporta una moltiplicazione delle sofferenze, senza ne' vincitori ne' vinti. Come ha detto domenica scorsa il cardinal Matteo Zuppi al Meeting, avremmo tanto bisogno di un grande intervento di pace della Ue. Ma le divisioni interne lo impediscono. E allora ci ritroviamo in guerra e senza un'evidente mediazione".
"Dispiace essere monotono - riprende l'ex presidente del Consiglio - ma non ho da cambiare una sillaba rispetto a quel che dissi il primo giorno: cioe' che non vi sarebbe stata nessuna possibilita' senza un'intesa fra Stati Uniti e Cina, e cosi e' ancora oggi. Bisogna riconoscere che il re e' nudo e prendere atto della superiorita' americana e cinese nel mondo. La pace la fa chi comanda".
"La pace - osserva ancora Prodi - ha sempre la sua validita' nella storia. Uno degli errori commessi finora e' stato proprio quello di assimilare questa parola a una sorta di patto col diavolo. E si e' persino cercato di definire ingenui coloro che parlano di pace. Il nostro obiettivo deve essere quello di riflettere su quali sono le condizioni per una possibile pace giusta e duratura".
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