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La criminalità organizzata è un nostro problema

Written by Giuseppe Sala.

Giuseppe SalaA Milano ci sono 224 beni confiscati alla mafia assegnati al Comune. Lo fa sapere il sindaco Giuseppe Sala nel suo podcast mattutino "Buongiorno Milano". Appartamenti, terreni, magazzini, box, "un numero enorme per un citta' in cui appunto, tra virgolette, la mafia non esiste"- cosa che "affermavano in Lombardia importanti esponenti delle istituzioni, fino al 2010" - che "ci da', da un lato, la misura di quanto il nostro territorio sia attrattivo per mafiosi e criminali ma dall'altro ci racconta l'importante lavoro di emersione portato avanti dalle istituzioni". "Sono veramente tanti - racconta Sala - gli spazi assegnati al terzo settore per le attivita' piu' svariate, dall'accoglienza all'inclusione sociale, dai progetti sulla cultura della salute a quelli sulla disabilita'. E ogni anno vengono pubblicati nuovi bandi di assegnazione".
"Il prossimo - annuncia - si aprira' tra qualche settimana e riguardera' l'assegnazione di 16 unita' immobiliari. Sempre nei prossimi mesi - prosegue - prevediamo di ampliare ulteriormente il patrimonio di beni confiscati perche' acquisiremo 5 nuovi spazi che sono adesso sotto il controllo dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata. Luoghi - aggiunge - che spesso rappresentano ferite urbane e che invece possono e devono avere una seconda vita". "Pensiamo a quella che chiunque abbia abitato intorno a via Padova conosce come la "casa col buco" di via Mosso, per anni abbandonata a se stessa per il lungo procedimento giudizario che ha coinvolto il suo proprietario. Dopo l'assegnazione al Comune di Milano - rivela il sindaco - la struttura e' stata inserita tra i progetti finanziati con i fondi del Pnrr e la partenza dei lavori per trasformarla in un residence per famiglie in difficolta' e' prevista entro l'estate". Il primo cittadino illustra poi alcuni casi di recupero e destinazione a fini sociali. Innanzitutto "il bene confiscato piu' significativo, di fatto anche il piu' grande della Lombardia, e' Casa Chiaravalle, una villa e un terreno molto vasto confiscati nel 2012 alla famiglia Molluso e oggi trasformati in una residenza temporanea per famiglie in emergenza abitativa". Oppure "i 17 appartamenti dati in gestione a MM per essere utilizzati come case popolari", oppure ancora "in via Espinasse e' nata una biblioteca di condominio aperta al quartiere". Luoghi fisici divenuti simboli, che hanno scardinato stereotipi e false credenze sulla mafia a Milano. Segni, anche, dell'impegno della societa' civile e delle istituzioni, magistratura, forze dell'ordine. Domani, a tredici anni dall'ultima volta, Milano ospitera' le celebrazioni nazionali per la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Al corteo, che da corso Venezia arrivera' in piazza Duomo, e' prevista la partecipazione di migliaia di persone, fra cui oltre 500 famigliari di vittime. "Domani - afferma Sala – leggeremo uno ad uno i nomi dei loro cari caduti per mano di assassini mafiosi, 1069 persone che sono altrettanti eroi innocenti, 1069 nostri fratelli e sorelle. A ciascuno di loro va il nostro ricordo, il nostro affetto, la nostra riconoscenza soprattutto". Insieme ai loro, come annunciato le scorse settimane, saranno letti anche i nomi della tragedia di Cutro. Come dice don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e promotore del 21 marzo, conclude Sala, "si torna a Milano col dovere il positivo che c'e', cogliere i semi di speranza che ogni giorno si affacciano al nostro orizzonte". Perche' "molte cose sono cambiate da quando, nel 2010, importanti esponenti delle istituzioni affermavano che "a Milano la mafia non esiste". Il lavoro svolto a Milano in questi anni da magistratura, forze dell'ordine, enti locali, associazioni e territorio e' duplice: da un lato sviluppare la lotta ai clan dal punto di vista giudiziario, ma dall'altro costruire consapevolezza in chi fino a pochi anni fa credeva che il fenomeno mafioso non fosse un nostro problema, in realta' lo e'".

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