Il PD riparta dalle diseguaglianze
"Se vinco, vado a piedi a San Luca". Così in una intervista al Qn la candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein. "Bonaccini? Io corro per vincere e non mi interessano i ticket a tavolino con nessuno. Non serve più il Pd degli amministratori, è un Pd già visto. È una sfida tosta", anche come donna: "Nel Pd troppo spesso le donne si sono sentite schiacciate. Oppure viste come un elemento che bisognava mettere da qualche parte. È finito il tempo di un partito patriarcale che dice alle donne dove devono stare".
Schlein parla anche con il Sole 24 Ore: "L'attuale modello di crescita lineare è insostenibile - afferma - produce più inquinamento, più riscaldamento, più disuguaglianze. Noi vogliamo essere al fianco delle imprese che investono e innovano, che creano lavoro stabile e di qualità, che rispettano l'ambiente e scommettono sull'economia circolare".
Rispetto alle politiche del lavoro, "liberalizzare i contratti a termine con il decreto Poletti e facilitare i licenziamenti con il Jobs act è stato un errore. Dobbiamo andare in una direzione radicalmente diversa. Non basta creare nuova occupazione, bisogna che sia di qualità e che assicuri un'esistenza libera e dignitosa, mettendo fine alla concorrenza al ribasso sul terreno delle tutele e dei salari". Sull'ipotesi patrimoniale "in una riforma fiscale complessiva anche il tema dei grandi patrimoni deve essere affrontato in un'ottica redistributiva, a partire dall'allineamento della tassa sulle successioni e donazioni al livello degli altri grandi Paesi europei".
Intervista del Sole 24 Ore.
Schlein parla anche con il Sole 24 Ore: "L'attuale modello di crescita lineare è insostenibile - afferma - produce più inquinamento, più riscaldamento, più disuguaglianze. Noi vogliamo essere al fianco delle imprese che investono e innovano, che creano lavoro stabile e di qualità, che rispettano l'ambiente e scommettono sull'economia circolare".
Rispetto alle politiche del lavoro, "liberalizzare i contratti a termine con il decreto Poletti e facilitare i licenziamenti con il Jobs act è stato un errore. Dobbiamo andare in una direzione radicalmente diversa. Non basta creare nuova occupazione, bisogna che sia di qualità e che assicuri un'esistenza libera e dignitosa, mettendo fine alla concorrenza al ribasso sul terreno delle tutele e dei salari". Sull'ipotesi patrimoniale "in una riforma fiscale complessiva anche il tema dei grandi patrimoni deve essere affrontato in un'ottica redistributiva, a partire dall'allineamento della tassa sulle successioni e donazioni al livello degli altri grandi Paesi europei".
Intervista del Sole 24 Ore.