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Il partito teniamocelo stretto

Written by Luigi Zanda.

"Il Pd è un partito indispensabile per il sistema politico e la democrazia italiana", "miglioriamolo, rinnoviamolo, correggiamone la rotta, ma me lo terrei stretto". Lo dice, in un'intervista a La Repubblica, l'ex capogruppo del Pd, Luigi Zanda, parlando del dopo elezioni e del futuro dei dem.
"Nei suoi 15 anni di vita ha avuto 4 scissioni e nessuno ne ha preso il posto, nonostante questa fosse l'idea di chi ha provocato quelle scissioni - sottolinea -. Cambiare nome e simbolo sono fatti di marketing, anche la politica fa marketing, certo. Ma ora il Pd deve riflettere sulla sua natura e sul suo orizzonte, non affidarsi a un grafico per un nuovo simbolo".
Parlando di chi invoca alleanze Zanda avverte: "Lo vogliamo capire che Conte, come Renzi e Calenda, vogliono disintegrare il Pd per prenderne i voti? - evidenzia -. Lo ripetono tutti i giorni. Il Pd dovrebbe sciogliersi e mandare allo sbando il sistema politico italiano per l'egoismo di Conte, Renzi e Calenda? Non scherziamo. Il Pd non è una costola dei 5S, che hanno dimezzato i loro voti del 2018".
Secondo Zanda "il Pd deve ripercorrere le fasi che stanno portando al governo Meloni e valutare i propri errori con uno sguardo al futuro. La Russia sta perdendo la guerra in Ucraina e minaccia la terza guerra mondiale. In Iran è in atto una vasta rivoluzione contro un regime tirannico. A casa nostra Meloni propone il presidenzialismo e Salvini le autonomie differenziate. Dalle risposte ai cambiamenti epocali emergerà il nuovo Pd. Poi parleremo anche di alleanze e di nomi".
Intervista scaricabile in PDF

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