L’Agenda Draghi: chi era costei?
Articolo di Alessandro Del Corno.
Parafrasando al femminile Manzoni, potremmo dire dell’Agenda Draghi quale vero significato aveva, al netto delle strumentalizzazioni e degli opportunismi del momento.
Il vero significato è stato sul piano della politica estera, quello di un sicuro ancoraggio del nostro Paese alle tradizionali e storiche alleanze politiche e militari, senza alcun cedimento a derive sovraniste e neutraliste.
Sul piano della politica interna, concepire il governo del Paese, spurio dalle “rassicuranti” bandierine ideologiche, bensì in un’ottica pragmatica di modernizzazione dello stesso.
Naturalmente gli ingredienti precondizionali per affermare tale percorso, sono state la serietà, la credibilità e la responsabilità, incarnate dalla figura di Mario Draghi.
Ma una volta piombati nella campagna elettorale, non mi pare che si stia andando nella direzione tanto evocata, sbandierata e strumentalizzata, ma subito messa da parte, sul ring di un’ennesima contesa che così come si sta delineando, non presenta grandi speranze di essere fruttuosa per l’Italia.
Parafrasando al femminile Manzoni, potremmo dire dell’Agenda Draghi quale vero significato aveva, al netto delle strumentalizzazioni e degli opportunismi del momento.
Il vero significato è stato sul piano della politica estera, quello di un sicuro ancoraggio del nostro Paese alle tradizionali e storiche alleanze politiche e militari, senza alcun cedimento a derive sovraniste e neutraliste.
Sul piano della politica interna, concepire il governo del Paese, spurio dalle “rassicuranti” bandierine ideologiche, bensì in un’ottica pragmatica di modernizzazione dello stesso.
Naturalmente gli ingredienti precondizionali per affermare tale percorso, sono state la serietà, la credibilità e la responsabilità, incarnate dalla figura di Mario Draghi.
Ma una volta piombati nella campagna elettorale, non mi pare che si stia andando nella direzione tanto evocata, sbandierata e strumentalizzata, ma subito messa da parte, sul ring di un’ennesima contesa che così come si sta delineando, non presenta grandi speranze di essere fruttuosa per l’Italia.
