Riforma dell'Agenzia dei Beni Confiscati e Amministratori Giudiziari
Intervento durante le audizioni in Commissione Antimafia del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, sul tema della riforma dell'Agenzia dei beni confiscati e degli amministratori giudiziari (video).
Ringrazio il Ministro della Giustizia Andrea Orlando perché nell’audizione in Commissione Antimafia ha toccato molte questioni importanti.
Apprezzo il fatto che il Governo si è impegnato a fare presto la riforma delle norme che regolano l’Agenzia dei Beni Confiscati, così come presto sono state portate a termine una serie di altre leggi sul fronte della legalità (come la modifica dell’articolo 416ter del Codice Penale sul reato di voto di scambio, l’anticorruzione, le nuove norme per gli appalti, l’autoriciclaggio) che vanno nella direzione giusta.
È importante sottolineare l’impegno del Ministro per aiutare il Parlamento a fare in fretta ad approvare anche la riforma dell’Agenzia dei Beni Confiscati.
Il Ministro ha messo in evidenza la difficoltà che c’è per le misure di prevenzione a garantire tempi certi e rapidi finché la dimensione resta quella delle circoscrizioni, per questo, vorrei capire se la proposta della Commissione Antimafia di istituire delle sezioni distrettuali specializzate potrebbe essere una soluzione per affrontare e risolvere il problema.
Rispetto all’Agenzia dei Beni Confiscati, invece, mi pare che siamo d’accordo sul ruolo da attribuirle nella prima fase fino alla confisca definitiva del bene in cui c’è un ruolo sostanzialmente di consulenza e sostegno all’azione del magistrato che si occupa delle misure di prevenzione e dell’amministratore giudiziario. Su questo punto, nel disegno di legge del Governo c’è un riferimento ad una società in parte pubblica e in parte privata a cui dovrebbe o potrebbe rivolgersi l’Agenzia per poi fornire le consulenze agli amministratori giudiziari. Vorrei capirne di più perché, sinceramente, non è un’idea che mi piace molto il ridimensionare in modo adeguato il ruolo dell’Agenzia dei Beni Confiscati per poi farla affiancare da una società pubblico-privata per fare un pezzo di lavoro.
Il Ministro, nel corso dell’audizione, ha fatto cenno al decreto del Presidente della Repubblica in cui sono stati definiti i criteri anche per i compensi degli amministratori giudiziari.
Sentiti gli interessati, c’è l’idea che si rischia di passare da un eccesso all’altro: avevamo verificato che c’era un eccesso di cumulo di cariche sugli stessi amministratori giudiziari - che giustamente va superato - e che c’era un eccesso di compensi ali amministratori giudiziari e, in particolare, a coloro che gestiscono le aziende; tuttavia, adesso rischiamo di passare da un estremo all’altro perché parificare i compensi di un amministratore giudiziario a quelli di un qualunque curatore fallimentare, visto il carico di lavoro da sostenere, forse è un po’ penalizzante.
Infine vorrei sapere se il Ministro è in grado di darci un riscontro rispetto a ciò che ha prodotto l’introduzione della modifica dell’articolo 416ter del Codice Penale sul reato di voto di scambio perché su questo c’è una polemica continua sull’utilità o meno di quella legge. A me risulta che quel reato (inteso come voto in cambio di favori) sia stato già utilizzato in molti processi ma volevo capire se il Ministro ha un quadro più complessivo della situazione.
Video dell’intervento e delle risposte del Ministro»
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