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Settimana di lavori a Bruxelles

Written by Patrizia Toia.

Articolo di Patrizia Toia (video).

Si conclude un’altra settimana di lavoro parlamentare a Bruxelles, in vista della settimana di Strasburgo in cui, vi anticipo, saranno discussi i tragici fatti di Melilla.
È proprio con la tragedia Melilla che vorrei aprire. Le responsabilità di Spagna e Marocco dovranno essere certamente identificate e condannate. Dobbiamo nello stesso tempo richiamare ancora una volta, ancora di più, l’urgenza e la necessità di una politica migratoria europea, che consenta arrivi legali e che rispetti i diritti delle persone migranti sopra ogni cosa.
In molti oggi, soprattutto a destra, si indignano puntando il dito contro l’Europa. Sono quelle stesse destre, quegli stessi paesi (e i loro amici italiani) che hanno bocciato in Consiglio la revisione del regolamento di Dublino approvata dal Parlamento. E questo in nome di un rifiuto opportunista e ideologico della condivisione delle responsabilità che dovrebbe invece essere parte degli impegni di ogni Membro della famiglia europea. Tutti possono piangere, ma le lacrime e le critiche per queste vittime dovrebbero provenire solo da coloro che hanno dimostrato un credere e di operare per trovare soluzioni in Europa per una accoglienza condivisa e rispettosa dei diritti umani fondamentali. A tutti gli altri non resta che um esame di coscienza profondo e impietoso.
Procedono speditamente i lavori per l’approvazione del New Bauhaus, quella stagione di rilancio nell’Europa di oggi di un grande movimento artistico, culturale e architettonico, mettendo al centro l’incontro tra il mondo della bellezza e della creatività e quello dell’ambiente e della sostenibilità. Molti sono i progetti concorrenti, con tante risorse stanziate a dare slancio all’architettura, al design del futuro e ai migliori materiali.
Il tema del gas e del suo costo continua ad avere un posto cruciale e a reclamare il massimo del nostro impegno. Dopo i passi avanti ottenuti dal Draghi al G7 e i faticosi progressi del Consiglio (che vorrebbe rinviare ad ottobre ulteriori azioni) ho dei buoni motivi per sperare in una soluzione che arrivi in in anticipo sul periodo autunnale. Il famoso tetto dei prezzi o Price Cap, ha tutte le carte in regola per per essere attivato prima di quel momento.
Con RePower EU e con tutte le manovre necessarie alla transizione energetica l’Europa punta fortemente sulle rinnovabili, sul gas naturale e, naturalmente, sull’idrogeno. Proprio di quest’ultimo si parla diffusamente, nonostante non si possa ancora disporre di una produzione ecologicamente ed economicamente sostenibile, di una rete di trasporto e di un mercato adeguato.
Proprio in questa direzione si stanno prodigando tanti sforzi delle realtà della ricerca e dell’industria. Da parte nostra stiamo studiando il regolamento migliore per il market design di questa risorsa che avrà un ruolo così importante nei decenni a venire.
Proprio nelle scorse ore è stata condivisa dal Consiglio, nonostante l’opposizione di molti paesi, la scelta del Parlamento di vietare nuove immatricolazioni di vetture a combustione tradizionale entro il 2035. La scelta, lo capisco bene, ha destato più di qualche perplessità dal settore dell’automotive. L’Europa si è impegnata nel sostenere la riconversione di tutto il comparto, senza dimenticarsi delle piccole e medie imprese che sono l’ossatura portante della componentistica.
Il tempo perché il passaggio di testimone tra queste due ere tecnologiche avvenga nella maniera più indolore c’è, ma su questa strada dobbiamo subito incamminarci senza perdere tempo prezioso. Una piccola valvola aperta è stata lasciata per quanto riguarda le auto alimentate da combustibili sintetici di nuova generazione, soluzione che, se ben implementata, potrebbe rivelarsi utile a smussare qualche ostacolo. Resta tuttavia imprescindibile abbracciare con convinzione, come ha fatto la Germania, quella svolta tecnologica che deve cominciare a rappresentare sin da ora il futuro dei trasporti nel nostro continente.

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