L'embargo del petrolio russo è una sconfitta per Putin
“Eppur si muove! Nonostante le anacronistiche regole sul voto all'unanimità e il potere di veto usato cinicamente dal premier ungherese e amico dei nostri sovranisti, Victor Orban, i leader dell'Unione europea hanno continuato ad aumentare la pressione economica sulla Russia e ieri sera sono riusciti a trovare un compromesso sull'embargo del petrolio per togliere risorse preziose alla macchina da guerra di Putin. A "restare senza benzina" però sono anche gli euroscettici dentro e fuori l'Italia, sempre pronti a puntare il dito contro l'Ue, a parlare di fallimento senza aver mai mosso un dito per rafforzarla”. Lo ha dichiarato Patrizia Toia, eurodeputata Pd e vicepresidente della commissione Industria, Ricerca ed Energia.
“Certo – ha aggiunto - il compromesso ottenuto ieri sera dai Governi dell'Ue non è il taglio netto su tutti i combustibili fossili russi che avevamo chiesto al Parlamento europeo, ma un embargo graduale e parziale che però indica comunque una volontà europea più forte di tutti i suoi limiti istituzionali. È la prova ulteriore che prima di perdere la guerra Putin ha già perso la scommessa sul declino della democrazia liberale e sulla divisione e il fallimento dell'Ue”.
“Certo – ha aggiunto - il compromesso ottenuto ieri sera dai Governi dell'Ue non è il taglio netto su tutti i combustibili fossili russi che avevamo chiesto al Parlamento europeo, ma un embargo graduale e parziale che però indica comunque una volontà europea più forte di tutti i suoi limiti istituzionali. È la prova ulteriore che prima di perdere la guerra Putin ha già perso la scommessa sul declino della democrazia liberale e sulla divisione e il fallimento dell'Ue”.
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