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Covid e guerra in Ucraina, 4 italiani su 10 hanno l’ansia

Written by La Stampa.

Articolo pubblicato da La Stampa.

Facendo un confronto con un anno fa, un terzo degli italiani sostiene che il proprio stato emotivo sia peggiorato. La pandemia prima e la guerra poi hanno reso la preoccupazione una delle principali sensazioni negative provate nell'ultimo anno: il 52% racconta di averla sperimentata spesso o molto spesso e l'ansia tocca 4 italiani su 10. Sono alcuni dei dati emersi da un report realizzato da Ipsos per TherapyChat.
«La domanda di sostegno psicologico è altissima, in quattro mesi in Italia abbiamo raggiunto i risultati fatti in quattro anni in Spagna - spiega Alessandro De Sario, ceo e co-founder di TherapyChat, piattaforma di psicologia online - La pandemia ha facilitato il percorso che vede il benessere psicologico come un valore a cui sempre meno si vuole rinunciare».
Secondo l'Oms, solo nel primo anno della pandemia di Covid-19, la prevalenza globale di ansia e depressione è aumentata del 25%. Nonostante il ricorso alla psicoterapia soffra ancora di molti stereotipi nella nostra cultura, primo tra tutti il pensiero che questa sia necessario solo in casi psichiatrici seri, oggi sempre più persone ritengono di aver bisogno di un sostegno dovuto a un malessere che hanno provato o stanno provando.
Una maggiore sensibilità al tema e la disponibilità di mezzi tecnologici che consentono di essere sempre connessi sta anche cambiando il modo in cui ci si rivolge alla psicoterapia. Negli ultimi due anni sono nati diversi servizi che offrono, attraverso delle applicazioni, la possibilità di usufruire di una terapia in videochiamata. «Bisogna sempre accertarsi che si tratti di professionisti iscritti agli ordini professionali, con una solida formazione alle spalle. Fatta questa necessaria premessa, moltissimi professionisti, nel loro lavoro quotidiano, prevedono per alcune persone con necessità particolari la possibilità di usufruire di sedute online - spiega Laura Parolin, presidente dell'Ordine degli psicologi della Lombardia - Abbiamo pubblicato delle linee guida per permettere a tutti i colleghi psicologi di potersi confrontare con la terapia online, che non è da demonizzare a prescindere, sarebbe anacronistico: può essere un'opportunità nella relazione tra lo psicologo e il paziente. In alcuni casi specifici avere la possibilità di accedere a visite in presenza risulta però di fondamentale importanza. Mantenere quindi alla base la possibilità di scegliere può fare la differenza».
Lo smartworking permette, anche agli psicologi, di risparmiare su una serie di spese vive, da quelle per gli spostamenti all'affitto di uno studio, che possono rendere la teleterapia un'alternativa che sempre più psicologi decideranno di offrire tra i propri servizi: «Se prima della pandemia notavamo comunque una certa reticenza dei professionisti a svolgere le loro terapie online, con la pandemia hanno potuto invece toccare con mano i vantaggi anche per loro - prosegue De Sario – Questo permette a più persone di poter accedere a un importante servizio per la propria salute».
Nel report, presentato a Milano, viene sottolineato come il 40% degli intervistati abbia sentito il bisogno di rivolgersi ad uno psicologo nel corso dello scorso anno ma solo il 12% lo abbia fatto davvero: il 65% di chi avrebbe voluto rientra nella fascia d'età tra i 18 e i 29 anni, che nel 37% dei casi non usufruisce di questo servizio per ragioni economiche. «Ci sono molti modi per poter accedere alle terapie psicologiche - conclude Parolin - Moltissimi colleghi svolgono, insieme alla normale attività di psicoterapia, una quota di percorsi a prezzi calmierati, per le persone in difficoltà. Esistono per questo, su molti territori regionali, delle associazioni che possono mettere in contatto questi professionisti con i cittadini che ne fanno richiesta». Proprio ieri, a Palazzo Pirelli a Milano, è stato presentato il progetto di legge regionale che vorrebbe introdurre all'interno di ogni casa della comunità, ovvero i nuovi spazi della sanità territoriale lombarda, la figura dello psicologo di base. Sarebbe un servizio gratuito, sempre attivo e che lavorerebbe in delle equipe multidisciplinari. Il testo dovrebbe approdare nell'aula del consiglio regionale a novembre di quest'anno: per il triennio 2023-2025 sono stati previsti 12 milioni di euro di risorse all'anno per l'attivazione del servizio.
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