Le politiche per la casa da MilanoDomani
Al Tavolo Casa dell'incontro MilanoDomani organizzato dal federazione PD milanese hanno partecipato, tra i tanti, Franco Mirabelli (senatore, relatore DDL Emergenza Abitativa per il Senato che ha aperto i lavori), Lucia Castellano (Consigliera Regionale), Daniela Benelli (Assessore alla Casa per il Comune di Milano), Elena Buscemi e Rosaria Iardino (Consigliere Comunali di Milano), Fabio Galesi e Simona Fregoni (Consiglieri di Zona a Milano), Siria Trezzi (Sindaco di Cinisello Balsamo), Stefano Chiappelli (Segretario Generale SUNIA Milano), l'architetto Luca Beltrami Gadola, Claudio De Albertis (Presidente Assimpredil Ance), Alessandra Russo (Consigliera Cooperativa ABITARE e Direzione Legacoop Lombardia), Leo Spinelli (SICET Milano), Franco Salvador e altri soggetti del settore.
Riportiamo una breve sintesi degli spunti principali della discussione.
"Voglio portare al Tavolo Casa alcune riflessioni. Innanzitutto, a mio avviso, bisogna prendere atto che anche in una grande metropoli come Milano si sta verificando una forte emergenza abitativa e una grande domanda di alloggi a canoni contenuti, cioè accessibili per famiglie e lavoratori. Questo è un problema molto serio e occorre capire come affrontarlo, sapendo che la risposta da parte dell’Edilizia Residenziale Pubblica come era stata concepita all’inizio e come è stata perseguita per diversi anni, cioè che contava sui fondi GESCAL e su altri, non è più la strada percorribile oggi. Ma, soprattutto, non può essere più l’unica strada da seguire sia perché mancano le risorse necessarie, sia perché, guardando alle nostre città, i dati ci dicono che quel modello - anche dal punto di vista sociale e considerati quali sono i criteri di accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica - rischia di creare situazioni che, anziché essere di aiuto, finiscono per produrre degrado. Occorre, quindi, che ci misuriamo con nuove strade. Alcune di queste abbiamo cercato di introdurle con le norme contenute nell’ultima legge sul tema della casa di cui sono stato Relatore". Lo ha detto il senatore PD Franco Mirabelli (video dell'intervento), aprendo i lavori del Tavolo CASA e confrontandosi con altri esponenti delle istituzioni, delle coperative di abitazione, dei sindacati inquilini ma anche costruttori e operatori del settore edilizio.
Riportiamo una breve sintesi degli spunti principali della discussione.
"Voglio portare al Tavolo Casa alcune riflessioni. Innanzitutto, a mio avviso, bisogna prendere atto che anche in una grande metropoli come Milano si sta verificando una forte emergenza abitativa e una grande domanda di alloggi a canoni contenuti, cioè accessibili per famiglie e lavoratori. Questo è un problema molto serio e occorre capire come affrontarlo, sapendo che la risposta da parte dell’Edilizia Residenziale Pubblica come era stata concepita all’inizio e come è stata perseguita per diversi anni, cioè che contava sui fondi GESCAL e su altri, non è più la strada percorribile oggi. Ma, soprattutto, non può essere più l’unica strada da seguire sia perché mancano le risorse necessarie, sia perché, guardando alle nostre città, i dati ci dicono che quel modello - anche dal punto di vista sociale e considerati quali sono i criteri di accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica - rischia di creare situazioni che, anziché essere di aiuto, finiscono per produrre degrado. Occorre, quindi, che ci misuriamo con nuove strade. Alcune di queste abbiamo cercato di introdurle con le norme contenute nell’ultima legge sul tema della casa di cui sono stato Relatore". Lo ha detto il senatore PD Franco Mirabelli (video dell'intervento), aprendo i lavori del Tavolo CASA e confrontandosi con altri esponenti delle istituzioni, delle coperative di abitazione, dei sindacati inquilini ma anche costruttori e operatori del settore edilizio.
"Innanzitutto - ha spiegato Mirabelli - occorre sapere che, nel nostro Paese, il mito della casa di proprietà ha prodotto il fatto che oggi circa l’80% delle famiglie italiane ha una casa di proprietà ma questa non è più una strada percorribile oggi. In Italia oggi bisogna cambiare strada. I prezzi del mercato della casa sono sempre più difficilmente accessibili per tutti, inoltre è cambiato anche il modello del mercato del lavoro e, di conseguenza, anche lo stile di vita: non è più realistica l’idea dell’acquistare la casa vicino al luogo di lavoro che era il posto fisso che ci si teneva per tutta la vita. Quel modello oggi non esiste più e comunque non è più perseguibile. Il tema da porre, quindi, credo che debba essere quello di incentivare l’affitto e, in particolare, incentivare l’affitto a canoni contenuti, affinché tutti vi possano accedere. Questo è anche il senso di alcune delle norme contenute nella nuova legge sulla casa. In questa direzione va anche l’idea di abbassare la cedolare secca al 10%. E questo è il senso di una serie di iniziative che abbiamo intrapreso per dare agevolazioni e incentivi a chi costruisce o a chi acquista per poi mettere le case in affitto".
"Inoltre, in una città come Milano, penso che occorra affrontare anche il tema dell’enorme patrimonio inutilizzato: questo può costituire una risorsa importante da utilizzare per dare risposte alla domanda abitativa e, contemporaneamente, per dare una risposta senza ulteriore consumo di suolo ma favorendo la ripartenza di un’attività di costruzione che tenda all’efficientamento energetico. Su questi temi - ha segnato il senatore PD - la legge approvata dà la possibilità ai Comuni di fare cambi di destinazione d’uso per trasformare alcuni edifici in edifici in affitto. Credo, però, che oltre alle norme nazionali anche le Regioni e i Comuni debbano lavorare verso questa direzione cioè del riutilizzo di una parte del patrimonio inutilizzato. Ovviamente, in tutto questo, occorre sempre tenere presente che il problema delle risorse economiche scarse continua ad esserci e, anche per far fronte a ciò, sono utili incentivi e sgravi a chi mette le case in affitto o per progetti di housing sociale (con cui si mettono insieme tutti i soggetti del settore dal privato al pubblico e alla cooperazione)".
[Foto by Chiara Vettraino]
[Foto by Chiara Vettraino]
"L'emergenza casa (ma ha ancora senso parlare di emergenza da decenni?) è un problema sociale che si deve inquadrare in una logica economica. Non si può pensare di risolverlo al di fuori del quadro delle logiche dell'economia". E' invece il punto centrale del messaggio lanciato dal presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici, riportato nell'articolo di Luca Palamara per MNews.
Colombo Clerici ha così proseguito: "Bisogna eliminare ogni discriminazione tra le diverse forme dell'investimento immobiliare, quindi eliminare i trattamenti fiscali differenziati - ad esempio tra investitori italiani e investitori stranieri che risultano privilegiati, tra persone fisiche e persone giuridiche le societa' immobiliari, tra le diverse forme contrattuali della locazione abitativa -. Le attuali discriminazioni sul piano normativo e fiscale stanno portando ad un gap tra alcune aree del Paese, tra le quali Milano, che potranno in qualche modo sopravvivere alla sfida della competitivita' internazionale, mantenendo una certa attrattivita' ed un certo trend economico, ed il resto d'Italia, condannato a languire".
Sempre sul tema caldo della fiscalità, il presidente di Assoedilizia ha auspicato la defiscalizzazione per un certo numero di anni dei redditi derivanti da investimenti in immobili concessi in locazione, ove si tratti di nuove costruzioni oppure di recupero dell'esistente, in modo da ridare fiato alla ripresa edilizia, alla crescita dell'economia generale del Paese dalla quale deriveranno le risorse per far funzionare le componenti del welfare.
E' scaturito un ampio dibattito, ovviamente diverse le posizioni e le opinioni, ma su alcuni punti grande convergenza: l'housing sociale, pur buona cosa, non è in grado di risolvere l'emergenza casa; esiste una fascia medio-bassa che non ha la possibilità di accedere al libero mercato ma è esclusa dalle case popolari, cui bisogna provvedere; è necessario che i fondi per la casa forniti dallo Stato alla Regione, siano gestiti dai Comuni con maggiore autonomia.
A conclusione, Daniela Benelli, assessore alla Casa del Comune di Milano, ha riassunto in cinque punti guida i macrotemi che verranno sviluppati ed elaborati. Riguardano: Risorse e investimenti, competenze ai Comuni, forme di partecipazione attiva degli inquilini, rigenerazione dei quartieri. Politiche abitative, casa come infrastruttura. Erp come welfare e defiscalizzazione. Politiche nazionali sul tema casa, sussidiarietà. Regia pubblica coinvolgimento settore pubblico e privato.
[Fonte: MNews]
[Fonte: MNews]