Milano, immigrazione, sicurezza e polemiche
Raccogliamo qui di seguito alcuni commenti di Emanuele Fiano e Franco Mirabelli in merito alle vicende di cronaca che hanno riguardato la città di Milano negli ultimi giorni e, in particolare, l'arrivo e la sosta dei profughi in Stazione Centrale e l'episodio della violenta aggressione al capotreno delle Ferrovie Nord con le conseguenti polemiche politiche.
Emanuele Fiano (Responsabile Sicurezza Segreteria Nazionale PD): Tutta la mia solidarietà ai due ferrovieri aggrediti. Si tratta di lavoratori colpiti mentre svolgevano le proprie mansioni e questo aggrava, se possibile, l'accaduto.
Di fronte a episodi di tale gratuita violenza non possiamo rimanere indifferenti, ma resto convinto che la risposta rabbiosa rimanga inutile e alla fine fragile. Pene severe e certe ai responsabili e maggiori controlli nelle zone periferiche della città. Milano e l'Italia devono rimanere il luogo dove si combattono paura e violenza. Nessuno si improvvisi sceriffo, né autorizzi qualcuno ad esserlo in virtù del ruolo ricoperto - come fa il Governatore Maroni - che al contrario richiederebbe maggior senso di responsabilità. I nostri uomini delle forze dell'ordine sono i migliori e questo e' il primo Governo dopo anni di tagli che sta investendo sulla sicurezza. Capisco la rabbia di quanti annichiliti dalla brutalità, vorrebbero farsi giustizia da sé oppure difendersi autonomamente. Ma la politica invece deve dare risposte serie ed efficaci. Chiederò al Ministro Alfano di assicurare maggiori controlli e piu' forze dell'ordine, e al Ministro Orlando l'inasprimento delle pene per determinati reati: tutte le energie finanziarie, logistiche ed anche legislative devono essere convogliate a garantire ai milanesi, e non solo, il diritto a vivere e lavorare in serenità.
Di fronte a episodi di tale gratuita violenza non possiamo rimanere indifferenti, ma resto convinto che la risposta rabbiosa rimanga inutile e alla fine fragile. Pene severe e certe ai responsabili e maggiori controlli nelle zone periferiche della città. Milano e l'Italia devono rimanere il luogo dove si combattono paura e violenza. Nessuno si improvvisi sceriffo, né autorizzi qualcuno ad esserlo in virtù del ruolo ricoperto - come fa il Governatore Maroni - che al contrario richiederebbe maggior senso di responsabilità. I nostri uomini delle forze dell'ordine sono i migliori e questo e' il primo Governo dopo anni di tagli che sta investendo sulla sicurezza. Capisco la rabbia di quanti annichiliti dalla brutalità, vorrebbero farsi giustizia da sé oppure difendersi autonomamente. Ma la politica invece deve dare risposte serie ed efficaci. Chiederò al Ministro Alfano di assicurare maggiori controlli e piu' forze dell'ordine, e al Ministro Orlando l'inasprimento delle pene per determinati reati: tutte le energie finanziarie, logistiche ed anche legislative devono essere convogliate a garantire ai milanesi, e non solo, il diritto a vivere e lavorare in serenità.
Franco Mirabelli (capogruppo PD in commissione Antimafia): Che Maroni governi male la Lombardia è evidente ed è sotto gli occhi di tutti. Non entro nelle polemiche di questi giorni che ci hanno costretto ad ascoltare, anche su temi delicati come quello dell'ospitalità, proposte di un presidente di regione al limite del ridicolo e del pericoloso per la struttura del nostro Stato. Ma sentire affermare oggi, da chi ha fatto il Ministro degli Interni per diversi anni nel nostro Paese e che è tra i padri delle norme che ancora oggi regolano la gestione dell'immigrazione, che, contro chi compie aggressioni 'si può anche sparare' ci dice e ci racconta a che livello la destra italiana ha portato e sta portando il nostro Paese. Un rappresentante delle istituzioni dovrebbe avere maggiore equilibrio. Lucrare sulla paura dei cittadini per guadagnare consenso, cosa che anche il suo sodale Salvini sta facendo in questi giorni di campagna elettorale nei comuni lombardi, è una scelta irresponsabile e pericolosa.
Le leggi che contesta la Lega e che governano l’immigrazione oggi in Italia si chiamano Bossi-Fini e Direttive e accordo con le Regioni e l’ha firmata Maroni quando era Ministro dell’Interno. Tutta la politica di accoglienza e di governo dei profughi sui territori, compresi i 30 euro dati alle cooperative per ogni immigrato che dovevano gestire, è una politica scelta da Maroni quando era Ministro degli Interni. Trovo ridicolo che ora si dica che queste sono le politiche del Governo Renzi perché non è vero: queste sono le politiche dei Governi Berlusconi, a cui la Lega ha dato un contributo fondamentale. La legge che oggi norma l’immigrazione in Italia è ancora la legge Bossi-Fini.
Video di un frammento della trasmissione televisiva Coffee Break, in onda su La7, in cui il senatore PD Franco Mirabelli sbugiarda il leghista Alessandro Morelli sulle politiche dell’immigrazione»
Le leggi che contesta la Lega e che governano l’immigrazione oggi in Italia si chiamano Bossi-Fini e Direttive e accordo con le Regioni e l’ha firmata Maroni quando era Ministro dell’Interno. Tutta la politica di accoglienza e di governo dei profughi sui territori, compresi i 30 euro dati alle cooperative per ogni immigrato che dovevano gestire, è una politica scelta da Maroni quando era Ministro degli Interni. Trovo ridicolo che ora si dica che queste sono le politiche del Governo Renzi perché non è vero: queste sono le politiche dei Governi Berlusconi, a cui la Lega ha dato un contributo fondamentale. La legge che oggi norma l’immigrazione in Italia è ancora la legge Bossi-Fini.
Video di un frammento della trasmissione televisiva Coffee Break, in onda su La7, in cui il senatore PD Franco Mirabelli sbugiarda il leghista Alessandro Morelli sulle politiche dell’immigrazione»