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Pubblicità sessiste

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De BiasiArticolo pubblicato da Lettera 43.

Due chiappotte in bella mostra pubblicizzano la fiera “L’artigiano in Casteggio”.
L’Assessore al turismo della Provincia, una donna, prima dà il patrocinio dell’istituzione e poi annuncia che non parteciperà all’inaugurazione, dopo aver visto il manifesto che dichiara essere sessista.
Il sindaco a sua volta dichiara che se l’assessore non parteciperà ce ne faremo una ragione.
COSA C'ENTRA UN SEDEROTTO? La disfida dell’Oltrepo ha aspetti di stringente attualità.
Innanzitutto le chiappe. Cosa ha a che fare un sederotto poco avvolto da shorts di jeans con l’artigianato?
Notoriamente tutti gli artigiani pavesi imbracciano chiodi e martello, indossano i primi calzoncini che trovano nell’armadio e via!
A costruire, dipingere, montare e smontare.
In senso buono, s’intende, che si sa che lavorare con abbigliamento comodo è il sogno di qualunque artigiano che si rispetti. Forse il manifesto allude alla necessità di ampliare la categoria artigiana con l’ingresso di un numero cospicuo di donne, selezionate in base all’avvenenza del sedere?
MESSAGGIO CONTORTO PER MENTI SEMPLICI. Sono troppo maliziosa se penso che i glutei giovanili e sodi ben esposti sono l’elemento di attrazione del messaggio, e che il corpo femminile, ancora una volta, è l’oggetto del desiderio capace di traslare sull’oggetto del messaggio?
Vale a dire che se noto le chiappe noto anche la Fiera, e andare alla Fiera vuol dire essere intenditori di chiappe.
Messaggio contorto per menti semplici di maschi che il martello ce l’hanno, e mica in mano!
Del resto che dire degli incidenti d’auto a Milano provocati da guidatori abbagliati fino alla perdita di sé dalla pubblicità di Belen e della sua farfallina?
Hanno dovuto rimuovere il cartellone pubblicitario per motivi di sicurezza pubblica. Tutto vero, ahimè.
L’Italia non ha norme contro la comunicazione sessista, ma basterebbe che l’Autorità di garanzia delle comunicazioni emanasse un regolamento, tanto per cominciare, e che l’autoregolamentazione dei pubblicitari controllasse anche le piccole pubblicità. RISPETTO PER IL CORPO FEMMINILE. Sembra facile fare un buon caffè, recitava una indimenticabile pubblicità di una caffettiera, prima dell’avvento di Clooney.
Sembra facile fare una comunicazione rispettosa del corpo delle donne, fuori da ogni commercializzazione.
Ma finché il nostro corpo sarà trattato come un pezzo di carne da predare con gli occhi sarà anche più facile predarlo con la violenza.
UOMINI, NON SIATE MASCHI ARRAPATI. La scuola, le famiglie, i media e la politica si diano da fare, per favore, a formare uomini rispettosi dell’altra e dell’altro da sé, uomini veri e non maschi arrapati, e donne capaci di reagire e di non subire, perché carucce si è per una stagione della vita, donne con dignità e coscienza di sé per sempre.
Quanto poi al sindaco di Casteggio riporto il virgolettato come da articolo di un quotidiano nazionale online: “Mi sembra puerile. Di questi tempi c’è da preoccuparsi di ben altro. Se l’assessore non verrà all’inaugurazione… ce ne faremo una ragione”.
Ognuno ha la sua scala di valori, signor sindaco. La sua è espressa dalle sue parole in perfetto stile british.
P.s. Una notazione a margine.
Non vi pare che l’espressione “ce ne faremo una ragione” cominci a essere un po’ inflazionata nel linguaggio della politica? Oramai è il modo gentile per significare “chi se ne frega”.
Non va bene per due motivi. Il primo è che il povero Kant si rivolta nella tomba.
Il secondo è che l’espressione farsene una ragione ha in sé il dispiacere di non poter fare nulla per cambiare lo stato di cose di una certa situazione.
Per la politica italiana invece ha il tono della sfida, della certezza delle proprie ragioni.
Un po’ di dubbio, talvolta, non guasterebbe, per non rischiare la magra soddisfazione di avere ragione, ma in perfetta solitudine.

Per seguire l'attività della Senatrice Emilia De Biasi: sito web - pagina facebook

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