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Chi lavora per cambiare le cose e chi dice solo no

Written by Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervento al programma Filo Diretto di Canale Italia.

Se si considera che Matteo Renzi è al Governo da poco più di un anno, sono già state fatte molte cose e altre riforme sono in cantiere. Il Governo Renzi ha fatto la riforma del mercato del lavoro, la riforma elettorale; in Senato si è cominciato a discutere delle leggi agricole; abbiamo votato la Delega sulla riforma della Pubblica Amministrazione. Il Parlamento ha bloccato i vitalizi per le persone condannate per mafia e corruzione, come era stato richiesto da molti.
Sono state poi introdotte pene chi commette reati ambientali mentre prima non era così, è stato anche istituito il reato di autoriciclaggio e chi deve far rientrare i capitali dall’estero non avrà più alcun condono.
Lo scorso anno, inoltre, abbiamo fatto una legge per fronteggiare l’emergenza abitativa mettendo a disposizione 1 miliardo e mezzo per cercare di risolvere il problema della casa.
Non si può, quindi, negare che si stiano facendo le riforme o che il Parlamento stia lavorando.
Sul tema della riforma del lavoro, il tentativo di stabilizzare chi lavorava con contratti precari non è certamente un risultato negativo e, a questo, va aggiunto circa un 10% di nuovi assunti, che è senza dubbio un buon risultato.
Ormai, però, c’è chi, pur di andare contro Renzi, arriva a dire tutto e il contrario di tutto. C’è, poi, chi preferisce continuare a raccontare dati negativi ma l’Istat, invece, ha diffuso una serie di dati positivi. Quindi, a mio avviso, Renzi ha ragione quando dice che c’è chi continua a scommettere sul fatto che l’Italia sia un Paese senza speranza, che non ce la farà mai e tutto quello che viene fatto non va bene e, dall’altra parte, c’è chi invece ritiene che questo Paese ce la possa fare e ci sta provando a costruire il futuro.
Adesso non siamo fuori dalla crisi ma dobbiamo poter pensare che questo Paese ce la possa fare.

Il Movimento Cinque Stelle pensa che l’obiettivo sia raccontare solo che tutto ciò che fanno gli altri è sbagliato, che i loro esponenti sono gli unici asceti di tutto il Pianeta, che si può vivere in un altro modo e basta ammazzare tutti quelli che la pensano diversamente e, di conseguenza, non hanno votato niente delle cose fatte fino ad ora: non hanno votato l’introduzione del reato di autoriciclaggio, non hanno votato la legge anticorruzione, non hanno votato la legge per aumentare i tempi per la prescrizione, non hanno votato la legge che introduce il reato di voto di scambio inteso come voto in cambio di favori. Gli esponenti del Movimento Cinque Stelle hanno sempre affermato che questi provvedimenti non erano sufficienti, dopo di che queste cose sono state fatte comunque il Movimento Cinque Stelle non le ha votate.
L’ultimo episodio di questi giorni è che il Movimento Cinque Stelle, in Ufficio di Presidenza di Camera e Senato è uscito (e quindi non ha votato) mentre si decideva di bloccare i vitalizi per i condannati per corruzione e per mafia o con una pena superiore ai due anni. Sicuramente ora gli esponenti del Movimento Cinque Stelle spiegheranno che bisognava fare di più ma intanto questo è stato fatto e loro non lo hanno votato.
Credo anche che sia gravissimo che il Movimento Cinque Stelle si attribuisca i meriti della magistratura, perché andare in tv a spiegare che le inchieste che sono state fatte in questi anni sono merito loro è una bugia gravissima.

Venendo al dibattito sulla legge elettorale, personalmente penso che non esistano leggi perfette ma esistono leggi che sono dei buoni compromessi. L’Italicum è una legge per cui il cittadino sa che, quando andrà a votare, andrà a scegliere chi governerà negli anni successivi, in quanto la maggioranza che uscirà dalle urne avrà i numeri per governare il Paese. Inoltre, i cittadini avranno la possibilità di esprimere delle preferenze (cosa che mancava da vent’anni in Italia per le elezioni politiche). Il capolista è bloccato e scritto sulla scheda, un po’ come nel sistema uninominale, ma il resto sono preferenze. È ammessa la doppia preferenza di genere, quindi, si può esprimere la preferenza per un uomo o per una donna oppure per un uomo e una donna (la seconda preferenza espressa deve essere di genere diverso dalla prima per essere accettata).
A mio avviso, si tratta di un atto importante che può riavvicinare i cittadini alla politica perché è giusto appellarsi ai cittadini affinché vadano a votare ma occorre anche ricordarsi che questa legislatura esiste ed ha una maggioranza composita perché si è consapevoli del fatto che c’è un problema serio del rapporto tra i cittadini e la politica e per recuperarlo è necessario che la politica cambi. In questi mesi, a mio avviso, sono stati dati segnali importanti. Sicuramente si può fare di più ma comunque molte cose si stanno facendo.
Innanzitutto, è stato abolito il finanziamento pubblico ai partiti e il 2 per mille è una delle soluzioni individuate per garantire la possibilità di avere un minimo canale di finanziamento volontario per i partiti. Anche in questo caso c’è stato il voto contrario del Movimento Cinque Stelle.
Un altro segnale importante per i cittadini è stato l’abolire la possibilità di ricevere un vitalizio per i condannati e su questo il Movimento Cinque Stelle è stato contrario.
Il Movimento Cinque Stelle auspica che la distanza tra i cittadini e le istituzioni resti grandissima, noi invece scommettiamo sul fatto che la democrazia si difende se in Italia riusciamo a riunire cittadini e istituzioni e, per questo, è indispensabile che a cambiare sia innanzitutto la politica ma i segnali di cambiamento messi in atto vanno poi valorizzati.
Inoltre, nel primo week end di maggio, 650mila persone da tutto il mondo sono andate a visitare Expo, dove ci sono 54 Paesi del mondo che hanno costruito il proprio padiglione e che è una di quelle grandi opere che farà ripartire l’economia italiana e a cui il Movimento Cinque Stelle ha solo saputo dire di no. Fino ad ora il Movimento Cinque Stelle ha soltanto detto di no a qualunque cosa.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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