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La salute, l'incendio a Milano, il Governo, l'Europa

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento in tv a 7Gold di Franco Mirabelli.

La campagna vaccinale sicuramente ha contato molto nel consentire vacanze più tranquille e più sicure. Mi pare che ci sia stata quasi ovunque responsabilità da parte dei cittadini che, comunque, al di là del green pass e della vaccinazione, hanno mantenuto comportamenti corretti. Questo si vede dai dati e bisogna continuare così, lo indica anche quanto avviene negli altri Paesi. I dati che arrivano ad esempio dagli Stati Uniti, dove hanno iniziato prima a vaccinare ma oggi la percentuale di vaccinati è molto più bassa di quella italiana, mostrano che, se non si tiene alta la guardia, si rischia che riparta dolorosamente la pandemia.
Qualche giorno fa uno Stato degli Stati Uniti ha dovuto chiedere celle frigorifere perché non sapeva più dove mettere i morti.
Bisogna, quindi, andare avanti con le vaccinazioni. Bisogna spiegare a chi ancora non si è vaccinato che vaccinarsi è importante a tutela di sé stessi e degli altri. Bisogna proseguire con tutte le tutele necessarie e credo che il green pass sia una garanzia per tutti e, quindi, penso che sia giusto estenderlo a chi lavora nella scuola o sui mezzi pubblici, sia per la sicurezza di tutti sia per spingere tutti a vaccinarsi.

Se guardiamo i dati delle Regioni italiane ci accorgiamo che la Regione con la percentuale più bassa di vaccinati è la Sicilia e torna in zona gialla e, quindi, ricominciano le restrizioni. Le Regioni in cui la percentuale di vaccinati è più alta, come la Lombardia, ha dati molto più sotto controllo, sia per quanto riguarda i ricoveri che per quanto riguarda i contagi. A me basta questo per dire che essere contro i vaccini e raccontare favole su chissà quale complotto e strategia illiberale sta dietro ai vaccini non è rispettoso delle tante sofferenze che in tanti hanno subito in questi anni difficili.
È una fortuna che ci sia il vaccino, usiamolo.
Penso che se si debba ragionare sull’obbligo ma non credo che sia per i bambini. Il tema è più quello di lavorare per fare controlli a campione con i tamponi.
Credo che, invece, il ragionamento aperto sull’obbligo vaccinale per i dipendenti pubblici che hanno contatti con il pubblico - e quindi anche per gli insegnanti - sia da approfondire. Credo che in questo caso sia giusto che ci sia un obbligo, come per i medici.
Sui no-vax e no-green pass mi pare che si stiano innestando fenomeni preoccupanti anche di violenza. L’incendio del gazebo di M5S o l’aggressione alla giornalista Rai dimostrano che c’è qualcosa di più e di diverso da una contrarietà ai green pass: c’è il tentativo di alimentare episodi eversivi e cavalcare e creare un disagio.

Riguardo all’incendio al grattacielo a Milano, penso che quello che deve fare la città sia stare vicino alle persone coinvolte e ringraziare i vigili del fuoco che si sono sacrificati. Fortunatamente non ci sono state vittime ma i vigili del fuoco, nel tentativo di verificare in ogni appartamento se ci fossero persone in pericolo, hanno subito ustioni e problemi respiratori che hanno coraggiosamente affrontato.
Adesso tocca alla magistratura e agli inquirenti dei vigili del fuoco dire cosa è successo, verificare quali sono le responsabilità e verificare se tutte le norme di sicurezza previste nella costruzione dei palazzi sono state rispettate perché un incendio può accadere ma un incendio in un palazzo nuovo di queste dimensioni, dove era stata garantita la presenza di strutture ignifughe all’esterno credo che vada approfondito e occorre verificare quali siano le responsabilità. Poi vedremo anche se c’è bisogno di aumentare i controlli per le future costruzioni.

È evidente il modo in cui l’involucro si è incendiato: le fiamme, da quello che si vede, erano fuori, proprio sull’involucro. Su quale sia stata la causa scatenante e se fosse più o meno appropriato il materiale che componeva l’involucro credo che si debba esprimere chi ha le competenze e chi sta facendo le verifiche e dopo potremo commentare.

Non vedo nessuna strumentalizzazione della vicenda di Durigon. Mi pare che siamo di fronte ad un’evidenza: c’è un membro del Governo che in una piazza complicata dal punto di vista della criminalità organizzata, come quella di Latina, ha proposto di reintitolare un parco - che oggi è intitolato a Falcone e Borsellino - ad Arnaldo Mussolini. Mi pare, quindi, che non ci sia bisogno di strumentalizzazioni: è evidente, infatti, che sia sul fronte del tenere alta la guardia contro le mafie, sia sul fronte dell’antifascismo siamo di fronte ad una frase inaccettabile e credo che le dimissioni di Durigon fossero doverose.
Semplicemente Durigon ha proposto inopportunamente, soprattutto perché è membro del Governo, di togliere l’intitolazione a Falcone e Borsellino in un parco pubblico e di riportarla al fratello di Mussolini. È inopportuno.

Sulla Lamorgese, capisco che la Lega abbia bisogno di agitare i problemi.
Mi pare evidente che le dimissioni della Ministra non siano possibili, non solo perché l’ha detto Draghi e l’ha detto anche ieri il Presidente della Repubblica: la Lamorgese non è in discussione. L’intera maggioranza, escluse alcune dichiarazioni fatte nei comizi dalla Lega o da Salvini, ha dimostrato in questi giorni, con le dichiarazioni non solo del centrosinistra ma anche di Forza Italia, piena fiducia in un Ministro che oltre a doversi confrontare con un tema sempre più complicato come quello dell’immigrazione, in questi anni ha gestito una vicenda non semplice come quella della gestione dei lockdown e della pandemia e ha portato a un’efficienza degli organi dello Stato che ha consentito in questi mesi l’arresto di moltissimi mafiosi o camorristi che erano latitanti in giro per il mondo. Penso, quindi, che quello della Lamorgese sia un problema della Lega e credo che sia sbagliato che una forza di Governo metta in discussione la legittimazione e la credibilità di un Ministro così importante come quello degli Interni.

Sull’immigrazione, credo che abbia ragione il Presidente della Repubblica, che ieri da Ventotene ha detto che non ci si possono stracciare le vesti perché in Afghanistan vengono violati diritti delle persone e tolte le libertà e pensare che questo non comporti il fatto che dobbiamo attrezzarci per accogliere le persone che scappano da lì.
Le polemiche sui clandestini non ha più molto senso. Gli ingressi che ci sono stati in questi mesi sono tutti stati controllati e le persone hanno fatto le quarantene, sappiamo chi sono. Inoltre, verso la Tunisia ci sono molti più respingimenti di prima.
Quei bambini nei barconi che fine dovrebbero fare se non essere salvati e accolti da qualche parte?
Le persone stanno scappando da alcuni Paesi, si mettono in marcia a rischio della vita e dobbiamo controllare, governare e responsabilizzare tutta l’Europa e i Paesi di provenienza, stabilizzare la Libia e la Tunisia. Non è semplice tutto questo.

In questi anni, abbiamo già posto al vertice europeo con forza il fatto di considerare il tema dell’immigrazione in chiave europea. L’Italia non può essere abbandonata. I Paesi confinanti con il Continente africano oppure come la Grecia che confinano con la Turchia e l’Asia non possono essere abbandonati a sé stessi.
Un accordo per la ripartizione dei profughi e degli immigrati che sbarcano in Italia c’è. È evidente, però, che la pandemia ha ridotto anche la possibilità di fare questo lavoro, che va ripristinato, insieme alla necessità di dare una mano nei luoghi di provenienza a ricostruire entità statuali che non ci sono più. Spesso, infatti, sono persone che scappano da realtà in cui non c’è più uno Stato, non solo non c’è da mangiare e non c’è alcuna tutela.
Sono convinto che dobbiamo evitare di riprodurre una situazione come quella precedente in cui dalla Tunisia, da cui c’è un’ora e mezza di navigazione con qualunque barca a vela, arrivino migliaia di persone che sbarcano ovunque e di cui si perdono le tracce.

Proprio perché la situazione è drammatica e rischia di essere ancora peggiore, bisogna evitare accuratamente di strumentalizzarla e di fare propaganda su questa vicenda e fare guerre sui dati. Noi abbiamo denunciato più volte il fatto che il Ministro degli Interni precedente non avesse conteggiato e consentisse gli sbarchi dalla Tunisia senza alcun controllo.
C’è comunque un problema complessivo dell’Europa.
L’Europa deve costruire sempre di più una politica estera comune perché è evidente la crisi degli Stati Uniti e, quindi serve un’Europa con una politica estera autonoma, propria e indipendente.
Serve una Difesa comune.
Bisogna assumersi tutti le responsabilità: oggi in Europa c’è chi si oppone alla redistribuzione delle responsabilità sull’immigrazione e si tratta di Orban, del Governo polacco, della Slovenia e di quelli con cui Salvini ha firmato documenti di alleanza.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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