La strage nel Mediterraneo
Raccogliamo qui alcuni commenti alla tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia.
Patrizia Toia (Capoldelegazione PD al Parlamento Europeo): Se 700 morti non bastano per svegliare l'Europa gli eurodeputati Pd sono pronti a gesti eclantanti. Chiediamo subito un summit straordinario. Le notizie che giungono da Lampedusa sono devastanti. Centinaia di persone potrebbero essere morte a causa del capovolgimento della barca su cui viaggiavano al largo della costa siciliana. Questo silenzio dell'Unione europea è allarmante ed è diventato inaccettabile. Se nemmeno questi morti scioccheranno i governi europei, che altro deve accadere?
Il Gruppo dei Socialisti e Democratici ha già chiesto una riunione straordinaria del Consiglio europeo, la Delegazione Italiana degli eurodeputati del Partito Democratico, farà la sua parte, siamo pronti anche ad azioni eclatanti e domani stesso ci riuniremo per chiedere azioni concrete alle altre istituzioni comunitarie. Triton non è più sufficiente. Non c'è alternativa. Serve un'azione comune, attuata da tutti i ministri degli esteri e degli affari europei per porre fine a questo bagno di sangue, in primo luogo rompendo le reti criminali di trafficanti e contrabbandieri, e in secondo luogo sostenendo un programma di reinsediamento credibile e rafforzare la cooperazione con i paesi terzi lungo le principali rotte migratorie.
Il Gruppo dei Socialisti e Democratici ha già chiesto una riunione straordinaria del Consiglio europeo, la Delegazione Italiana degli eurodeputati del Partito Democratico, farà la sua parte, siamo pronti anche ad azioni eclatanti e domani stesso ci riuniremo per chiedere azioni concrete alle altre istituzioni comunitarie. Triton non è più sufficiente. Non c'è alternativa. Serve un'azione comune, attuata da tutti i ministri degli esteri e degli affari europei per porre fine a questo bagno di sangue, in primo luogo rompendo le reti criminali di trafficanti e contrabbandieri, e in secondo luogo sostenendo un programma di reinsediamento credibile e rafforzare la cooperazione con i paesi terzi lungo le principali rotte migratorie.
Emanuele Fiano (Responsabile Sicurezza in Segreteria Nazionale PD):Per la Lega morti e voti sono la stessa cosa. Mentre si raccolgono cadaveri e si salvano vite nel Mediterraneo per quella che appare la più grande tragedia di sempre, gli sciacalli speculano in diretta. Siamo rimasti sempre in contatto con i soccorritori, non c'è ancora certezza su quale sia il numero effettivo delle vittime, ma se fossero confermati i numeri che stanno circolando in queste ore sarebbe certamente una tragedia. Per questo è inaccettabile lo sciacallaggio politico di chi approfitta di una tragedia per recuperare un po' di consenso elettorale. E' inaccettabile che Salvini usi notizie del genere invocando le dimissioni del governo, anziché rendersi utile per cercare soluzioni condivise anche in Europa dove lui è stato eletto. Sembra che alla Lega manchi ogni forma minima di coscienza e amore per la vita. Difendono i valori della cristianità e ne tradiscono i principi ispiratori. A Salvini e agli italiani che la pensano come lui, bisognerebbe ricordare che queste persone non scappano verso l'Italia, ma da una situazione che sta peggiorando in Libia e in un tutto il continente africano. Anche chi invoca i respingimenti, lo fa sapendo che è contrario al diritto internazionale. Intanto, però, il pensiero va a tutte le vittime del Mediterraneo e agli uomini della Guardia Costiera, della Marina Militare e i volontari che stanno facendo fronte a questa tragedia. L'Italia non può ogni giorno contare i morti del mare e far fronte all'accoglienza con sindaci e amministratori locali, non tutti, che in queste settimane sono impegnati giorno e notte per rispondere agli arrivi. E' ora che l'Europa adotti azioni concrete per evitare altre tragedie simili.
Franco Mirabelli (Capogruppo PD in Commissione Parlamentare Antimafia): Nel Mediterraneo muoiono centinaia di esseri umani bisogna trovare il modo di impedirlo. Chi fa propaganda su dramma fa schifo!
La gestione dell’immigrazione non deve essere un problema di posizionamento politico. Bisogna ragionare su queste vicende, anche alla luce degli oltre 700 morti finiti sotto il mare nel Canale di Sicilia perché un barcone si è ribaltato. Queste persone sono partite pur sapendo che in questi mesi centinaia di altri migranti sono morti allo stesso modo e, nonostante questo, hanno scelto di partire ugualmente perché sono talmente disperati da non aver avuto alternative. Di fronte a questo problema, credo che il tema che tutti dobbiamo porci è come trovare delle soluzioni oltre a quelle che si sono già praticate. In quest’ultimo anno e mezzo, infatti, sono stati arrestati mille scafisti; quindi, non è vero che in Italia non si è fatto niente per contrastare il fenomeno. Il problema è che la pressione è talmente forte perché ci sono tante persone disperate che se ne vanno e sono disposte anche a rischiare la vita.
Sulle soluzioni si può ragionare - siano il blocco navale oppure il corridoio umanitario (personalmente sarei più propenso verso quest’ultima ipotesi) - ma occorre farlo in sede internazionale per ottenere dei risultati: non può essere il nostro Paese da solo a decidere cosa deve accedere in un altro Stato.
Credo che, anche dopo questa tragedia, la pressione sull’Europa continuerà ad essere forte perché è evidente che in questi anni c’è stata una sottovalutazione grave del problema da parte dell’Unione Europea.
Le Figaro, nei giorni scorsi, aveva scritto un editoriale in cui si affermava che l’Italia era stata lasciata sola e che era una vergogna che l’Europa agisse in questo modo. Inoltre, ci sono Paesi del Nord Europa che ritengono che sia l’Italia a lasciar morire le persone in mezzo al mare e non riconoscono neanche il lavoro e lo sforzo enorme che stanno facendo il nostro Paese e il nostro Governo per far fronte a queste tragedie.
È evidente, quindi, che in Europa manca la consapevolezza della situazione.
Non c’è solo l’Europa, comunque, c’è anche l’ONU: è la comunità internazionale che deve farsi carico di questa situazione. A mio avviso, la soluzione vera è la costruzione di un corridoio umanitario ma questo implica che poi tutta l’Europa si faccia carico delle persone che arriveranno e dei profughi. Di fronte ad una situazione come quella che anche con quest’ultima tragedia si è evidenziata, auspico che i vertici che si svolgeranno nelle istituzioni europee nei prossimi giorni - e che sono stati richiesti dall’Italia - producano dei risultati su questo fronte.
Altrimenti sarebbe un’insensibilità gravissima da parte dei Paesi dell’Unione Europea.
(Video intervento in tv a La Gabbia)
Franco Mirabelli (Capogruppo PD in Commissione Parlamentare Antimafia): Nel Mediterraneo muoiono centinaia di esseri umani bisogna trovare il modo di impedirlo. Chi fa propaganda su dramma fa schifo!
La gestione dell’immigrazione non deve essere un problema di posizionamento politico. Bisogna ragionare su queste vicende, anche alla luce degli oltre 700 morti finiti sotto il mare nel Canale di Sicilia perché un barcone si è ribaltato. Queste persone sono partite pur sapendo che in questi mesi centinaia di altri migranti sono morti allo stesso modo e, nonostante questo, hanno scelto di partire ugualmente perché sono talmente disperati da non aver avuto alternative. Di fronte a questo problema, credo che il tema che tutti dobbiamo porci è come trovare delle soluzioni oltre a quelle che si sono già praticate. In quest’ultimo anno e mezzo, infatti, sono stati arrestati mille scafisti; quindi, non è vero che in Italia non si è fatto niente per contrastare il fenomeno. Il problema è che la pressione è talmente forte perché ci sono tante persone disperate che se ne vanno e sono disposte anche a rischiare la vita.
Sulle soluzioni si può ragionare - siano il blocco navale oppure il corridoio umanitario (personalmente sarei più propenso verso quest’ultima ipotesi) - ma occorre farlo in sede internazionale per ottenere dei risultati: non può essere il nostro Paese da solo a decidere cosa deve accedere in un altro Stato.
Credo che, anche dopo questa tragedia, la pressione sull’Europa continuerà ad essere forte perché è evidente che in questi anni c’è stata una sottovalutazione grave del problema da parte dell’Unione Europea.
Le Figaro, nei giorni scorsi, aveva scritto un editoriale in cui si affermava che l’Italia era stata lasciata sola e che era una vergogna che l’Europa agisse in questo modo. Inoltre, ci sono Paesi del Nord Europa che ritengono che sia l’Italia a lasciar morire le persone in mezzo al mare e non riconoscono neanche il lavoro e lo sforzo enorme che stanno facendo il nostro Paese e il nostro Governo per far fronte a queste tragedie.
È evidente, quindi, che in Europa manca la consapevolezza della situazione.
Non c’è solo l’Europa, comunque, c’è anche l’ONU: è la comunità internazionale che deve farsi carico di questa situazione. A mio avviso, la soluzione vera è la costruzione di un corridoio umanitario ma questo implica che poi tutta l’Europa si faccia carico delle persone che arriveranno e dei profughi. Di fronte ad una situazione come quella che anche con quest’ultima tragedia si è evidenziata, auspico che i vertici che si svolgeranno nelle istituzioni europee nei prossimi giorni - e che sono stati richiesti dall’Italia - producano dei risultati su questo fronte.
Altrimenti sarebbe un’insensibilità gravissima da parte dei Paesi dell’Unione Europea.
(Video intervento in tv a La Gabbia)