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Le sfide dell’invecchiamento della popolazione

Written by Dubravka Šuica.

MilanoArticolo di Dubravka Šuica pubblicato da Il Sole 24 Ore.

Nonostante il 2020 sia stato un anno particolarmente impegnativo, ci sono delle buone notizie da condividere: mentre la pandemia da COVID-19 ha avuto un forte impatto praticamente su ogni aspetto della nostra salute, sull'economia e sulla società, oggi in Europa viviamo più a lungo e meglio. Il rapporto della Commissione europea su The Impact of Demographic Change ha identificato l'allungamento della speranza di vita come il maggior traguardo all'interno dell'Unione, dove gli anziani rappresentano la classe di età che cresce più velocemente. La buona notizia è che l'allungamento della speranza di vita è associato alla crescita degli anni che si passano in buona salute. L'invecchiamento attivo e in buona salute e lo sfruttamento del potenziale economico e sociale degli anziani saranno opportunità fondamentali sotto molteplici punti di vista: i) per consentire una vita lavorativa più lunga e sviluppare la silver economy; ii) per lavorare verso il cambiamento degli ambienti con contesti cittadini più sicuri e inclusivi; iii) per garantire l'accessibilità dei servizi sociali anche nelle aree rurali più remote; e infine iv) per promuovere una maggiore partecipazione in molte attività, come ad esempio nel volontariato, nell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, così come nelle attività fisiche e nello sport.
L'invecchiamento crea anche delle sfide. In società con una quota crescente di persone anziane, la domanda di assistenza sanitaria e di assistenza domiciliare è in aumento. Dobbiamo adattare i nostri servizi per soddisfare le esigenze degli anziani, pur mantenendo la sostenibilità del sistema. Questo implica anche la sostenibilità delle pensioni; dobbiamo trovare modi per integrare più persone nel mercato del lavoro e favorire la crescita della produttività.
Queste considerazioni sono i fondamenti dell'equità e della solidarietà intergenerazionale. Con una popolazione sempre più anziana e un minor numero di bambini che nascono, è necessario trovare il giusto equilibrio tra l'esigenza di garantire una vita dignitosa in età avanzata e quella di costruire un futuro per i giovani. Il documento European Pillar of Social Rights è la nostra bussola per assicurare una transizione equa e sostenibile verso società e mercati del lavoro verdi e digitali, a fronte delle tendenze demografiche di invecchiamento.
Accolgo quindi con favore il Rapporto sulla popolazione dell'Associazione italiana per gli studi di popolazione del 2021.
Tale rapporto offre una panoramica ineguagliabile dei cambiamenti demografici in Italia, mostrando come questa si confronta con il resto dell'Unione europea. Questa analisi tempestiva si inserisce bene nell'ampio dibattito sull'impatto dell'invecchiamento lanciato dal Green Paper sull'invecchiamento della Commissione europea. Le domande chiave che vengono sollevate sono un motivo di riflessione per tutti noi: come saranno le famiglie italiane in futuro? Come si differenzia la vita dei giovani italiani da quella dei loro genitori nella transizione allo stato adulto? Qual è l'impatto della migrazione sulla popolazione italiana? Quali sono le principali determinanti della salute in un Paese con una delle più alte aspettative di vita all'interno dell'Unione europea? Il rapporto, inoltre, scava in profondità sul tema che è al centro della nostra società: perché viviamo in situazioni di disuguaglianza e cosa significa per tutti noi.
Non è facile essere giovani adulti oggi. Le incertezze da affrontare sono numerose e l'esperienza dei nostri genitori è di poco aiuto in un mondo guidato dalla digitalizzazione, da nuove forme di lavoro, e dall'economia green. Eppure i giovani adulti in Italia e in Europa hanno bisogno di essere rassicurati sul fatto che potranno, oggi come in futuro, contare su una società capace di offrire loro opportunità, sostegno e condivisione. Tale società è fatta dalle persone che il presente rapporto descrive, perché gli studi sulla popolazione non riguardano solo ciò che osserviamo oggi, ma anche ciò che sarà e accadrà domani.
Questo rapporto tocca anche un'altra questione importante: le disuguaglianze all'interno dell'Italia stessa. Non dobbiamo dimenticare l'esistenza di importanti disparità tra regioni; e non possiamo affrontare i problemi nelle città se non aiutiamo allo stesso tempo le persone nelle zone rurali. Abbiamo bisogno di una strategia per le zone rurali che le indirizzi verso un futuro sostenibile. Le preoccupazioni sollevate in questo rapporto sono in cima all'agenda dell'Unione europea, all'interno dello sforzo per sostenere la ripresa e la resilienza e mantenere alti standard sociali per tutti i membri della nostra società, in tutte le fasi della vita.
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