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Sulle modifiche al codice degli appalti

Written by Chiara Braga.

Chiara BragaIntervista di Repubblica a Chiara Braga.

La maggioranza si è spaccata sulle modifiche al codice degli appalti inserite nel decreto semplificazioni. Cosa propone il Pd?
"Va trovata una sintesi tra l'urgenza ad accelerare e semplificare, in vista dell'arrivo dei fondi del Recovery, e la necessità di non demolire le regole di legalità e sicurezza. Perché altrimenti si finisce per favorire la criminalità ed abbassare la qualità del lavoro e la tutela degli operai".
Chi ha deciso di inserire le modifiche nel codice degli appalti?

"Il governo ha deciso di proporre alcune modifiche, ma nelle bozze uscite da Palazzo Chigi abbiamo letto cose ci hanno molto stupito. Nel Pnrr c'è scritto che una riforma del subappalto va decisa con una legge delega, non con un decreto legge".
Quali sono i punti che chiedete di cambiare?

"Diciamo no alla liberalizzazione totale del subappalto. Siamo contrari alla reintroduzione del massimo ribasso per l'affidamento dei lavori e dei servizi. Da parte del premier Draghi ci sembra ci sia la volontà di rivedere i punti più controversi e questo ci pare positivo. Sono temi delicati che meriterebbero una maggiore riflessione. Non è che subappaltando senza limiti di percentuale si velocizza, oltretutto. C'è un problema che riguarda anche l'appalto integrato. Oggi si può affidare un lavoro sulla base di un progetto non esecutivo, ma vale per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, ora lo si vuole estendere per tutte le opere del Pnrr sulla base del solo progetto di fattibilità. Questa scelta unita ad affidamenti senza gara e subappalto libero provocherebbe un abbassamento della qualità e nessun controllo da parte della pubblica amministrazione".
Ma come si trova una sintesi tra chi a destra invoca meno burocrazia e chi a sinistra più sicurezza e legali?

"Va rafforzata la pubblica amministrazione. E il Pnrr consente di fare assunzioni per aumentarne il livello di competenza. E poi occorre un maggiore controllo sulla legalità che si può ottenere grazie alla digitalizzazione".
Nel governo si litiga su tassa di successione, licenziamenti e codice appalti. Che sintesi ci può essere tra voi e la Lega?

"Il Pd non rinuncia ai suoi valori: legalità e tutela del lavoro. L'importante è che sia una dialettica costruttiva. Anche se restano le differenze tra chi, come noi, chiede di semplificare senza venir meno ai principi di legalità, e gli slogan di Salvini".
Perché sono slogan?

"Perché dice cose su cui nemmeno l'Anac e le stesse imprese concordano. Forse non sa bene di cosa parla".
Salvini darebbe tutto in mano ai sindaci. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha chiesto che ci sia meno burocrazia.

"Io credo che una norma equilibrata sul subappalto è una garanzia anche per gli amministratori locali, per avere più qualità e sicurezza negli appalti".

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