Print

UE: le biotecnologie per il nostro futuro

Written by Patrizia Toia.

Patrizia ToiaIntervista a Patrizia Toia del Sicomoro.

Toia è Vicepresidente della Commissione Industria, Ricerca e Energia al parlamento UE. Le poniamo alcuni quesiti su innovazione e prospettiva ambientale. Come si muove l’UE per progettare il nostro futuro?
L’Europa si è data grandi obiettivi climatici e di sostenibilità ambientale, da qui al 2050, con step intermedi già per il 2030. È tempo di accelerare: occorre uno sprint per dare sostanza ai progetti di transizione verde, digitale e sociale del nostro continente. Per riuscirci, non si può non fare affidamento su nuove tecnologie e processi innovativi di crescita e sviluppo.
In questo contesto come rientrano le biotecnologie?

Si inseriscono a giusto titolo. Da qui a dieci anni, esse interesseranno quasi l’80% dei prodotti farmaceutici, circa la metà di quelli agricoli e un terzo di quelli chimico-industriali. Servizi sempre più di qualità per migliorare la vita quotidiana. Le biotecnologie offrono soluzioni idonee e appropriate per affrontare in modo efficace molte delle sfide che abbiamo di fronte. D’altronde, abbiamo tutti visto con la pandemia quanto sono importanti le innovazioni biotech in campo sanitario.
Riguardano ad esempio i vaccini?

Certo, ci hanno permesso vaccini a tempo di record e con potenziali future applicazioni nei campi dell’oncologia, della medicina personalizzata e della microbiologia. È un settore, quello del biotech, che si mostra pertanto proattivo e resiliente anche in tempi di crisi, come dimostrano i recenti dati del MISE che indica come nel 2020 in Italia siano nate 41 nuove start-up biotech, ben 33 tra marzo e ottobre.
Con quali effetti sull’occupazione?

In termini economici e occupazionali valgono rispettivamente 11,5 miliardi di indotto per 13 mila addetti, con un investimento specifico di ricerca e sviluppo che supera di poco i 2 miliardi di euro.
Con i vaccini è risultato evidente il tema della tutela della proprietà intellettuale…

Dopo l’entrata in vigore dell’accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS), l’Unione (allora ancora Comunità) europea si era dotata di una Direttiva sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche. In sostanza, la normativa riguarda i criteri, le condizioni e le regole generali di brevettazione, con la finalità di mantenere e promuovere gli investimenti nel settore della biotecnologia. La straordinarietà del vaccino anti-Covid, a cui si è giunti con contributi pubblici, pone oggi l’interrogativo di come liberalizzarne temporaneamente la produzione garantendo la titolarità del diritto, che dà impulso alla ricerca.
Come si presenta il panorama della ricerca, sviluppo e innovazione?

Il nuovo pacchetto Horizon Europe (95.5 miliardi), contiene le disposizioni quadro per la partecipazione e la diffusione del programma di R&I fino al 2027, nonché gli obiettivi specifici di ciascuna delle sue componenti (quindi scienza di eccellenza, cluster industriali e il nuovo pilastro innovazione). Intere linee di intervento vedranno le biotecnologie al centro delle attività di ricerca nel settore sanitario, digitale/industriale e ambientale: agricoltura, risorse naturali, clima, bioeconomia e prodotti alimentari. Ma l’elemento di novità assoluta è l’Agenzia European Innovation Council con un budget strategico di 10 miliardi, con lo specifico obiettivo di sostenere lo sviluppo e la commercializzazione delle nuove tecnologie soprattutto all'interno delle PMI e start-up.

Per seguire l'attività dell'On. Patrizia Toia: sito web - pagina facebook

Pin It