Draghi ha firmato l'appello per il trattato internazionale contro le pandemie

Intervento di Patrizia Toia.

Perché occorre un Trattato internazionale contro le pandemie? La pandemia ci ha insegnato che nessuno si salva da solo. Non a caso, l'Unione europea ha riscoperto la sua vera anima nella risposta comune e solidale alle nuove sfide del presente.
Per questo accolgo con interesse la proposta lanciata qualche mese fa dal Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, condivisa oggi anche dal Presidente Draghi: un Trattato internazionale contro tutte le pandemie.
Uno strumento straordinario per affrontare situazioni straordinarie come quella che stiamo vivendo, con l'obiettivo nobile di promuovere un approccio che coinvolga tutti i livelli istituzionali e i rami della società negli interventi di risposta alle pandemie future. Si deve ragionare in termini di “One Health”, lavorando sul legame fra la salute dell’uomo, degli animali e del pianeta e qui l'Ue può apportare tutto il suo valore aggiunto.
Questo significa rafforzare la cooperazione internazionale per migliorare i sistemi di prevenzione, in primis, poi la gestione e quindi il controllo delle situazioni di emergenza sanitaria, attraverso la predisposizione di protocolli di intervento comuni, la condivisione obbligatoria dei dati e delle ricerche, così come la rapida produzione e distribuzione di tutti gli strumenti diagnostici e di cura, senza discriminazioni geografiche.
Soltanto un approccio di questo tipo, improntato sulla solidarietà e sulla collaborazione, può guidarci verso un futuro più giusto e più equo.