Non è vero che la politica europea sui vaccini è stato un fallimento

“Ad oggi – ha aggiunto Toia – oltre alle difficoltà dei governi nazionali nell'impiegare i vaccini già ricevuti, l'ostacolo più grande resta quello della capacità produttiva e per questo l'Unione europea sta aiutando gli Stati membri a rafforzare le filiere produttive per la produzione dei vaccini o per operazioni ausiliarie come per esempio l'infialamento.
Ma se le aziende non riescono a rispettare gli impegni di consegna e produzione con le proprie capacità e con gli accordi con altre aziende partner allora, noi responsabili politici che dobbiamo soddisfare il diritto alla salute dei cittadini, dobbiamo tenere pronti e attivare gli altri strumenti giuridici del quadro regolatorio internazionale come la sospensione temporanea dei brevetti o le licenze obbligatorie, e questo al fine di una vaccinazione di massa in Europa e di una provvista di vaccino per un'azione su scala globale. Al momento ogni sforzo deve essere concentrato a raggiungere l'obiettivo che la Commissione UE ha ribadito, cioè di vaccinare il 70% della popolazione europea prima della fine dell'estate”.
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