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Abitare “popolare” nel Municipio 7

Written by Rosario Pantaleo.

Rosario PantaleoArticolo di Rosario Pantaleo per PD Milano7.

Numerosi sono i progetti relativi alla riqualificazione degli appartamenti di proprietà comunale e dei quartieri del Municipio 7. Oltre agli interventi in corso nel quartiere via Fleming/Via Pastonchi, è opportuno segnalare che per quanto concerne l’attesa manutenzione straordinaria del Quartiere di Via Saint Bon 6, il bando di appalto è stato aggiudicato il 29 dicembre scorso. Ora si stanno svolgendo le attività amministrative necessarie per l’assegnazione definitiva e la presa in carico dell’area da parte dell’appaltatore e se tutto si svolgerà come previsto, il cantiere dovrà partire entro il mese di Marzo e le attività impegneranno circa 18 mesi.
Sarà un’importante intervento di manutenzione che vedrà impegnati oltre 6 milioni di euro per rimettere a nuovo un quartiere tutto sommato recente (è dei primi anni ’80) ma che necessitava di opportune riqualificazioni a beneficio degli inquilini residenti. Novità importanti anche per quanto concerne il civico 5 di Via Tofano, nel quartiere di Quinto Romano dove il Comune ha aggiudicato i lavori di demolizione di due torri a seguito dell’approvazione, da parte del Comune, del Progetto Esecutivo. Se i tempi saranno rispettati anche per questo progetto si può pensare alla partenza dei lavori entro il mese di Marzo con una tempistica di abbattimento, rimozioni delle macerie incluse, di cinque mesi. Dopo l’abbattimento in questione verrà emesso il bando per l’aggiudicazione delle opere di ricostruzione di analoghe torri. La scelta di suddividere il lavoro si è reso necessario in quanto il precedente bando (che prevedeva abbattimento/ricostruzione insieme) era andato deserto. Probabilmente per l’entità dell’importo complessivo stimato (23 milioni di euro).
Aggiorneremo, nel tempo, sulla situazione di entrambe le opere.
A questi due importanti e risolutivi interventi, attesi da anni e finalmente giunti al punto di partenza vorrei coniugare il tema della riqualificazione degli appartamenti di proprietà del Comune di Milano, dal 2014 in gestione ad MM (Metropolitana Milanese). Su tutte le proprietà comunali sono in corso, dalla fine del 2017, gli interventi di riqualificazione degli appartamenti vuoti e anche nell’area del Municipio 7 molti sono stati gli interventi realizzati e ancora in corso. Considerando che tutto è in evoluzione segnaliamo che gli appartamenti riqualificati sono circa 500 e quelli in corso di riqualificazione entro giugno 2021 circa 100.
Da segnalare il netto calo di occupazioni abusive in tutti gli appartamenti di proprietà comunale. Infatti nell’area del Municipio 7 gli appartamenti “comunali” occupati risulterebbero in numero di 61 mentre quelli in capo alla Regione di poco superiori a 1.000. Tali numeri sono concentrati soprattutto in Via Quarti, Via Creta e nel Quadrilatero di San Siro. Sono quartieri che hanno differenti particolarità tra storici (San Siro) e recenti (Via Quarti e Via Creta) ma con medesime problematicità. Questo tema non riguarda, ovviamente, solo la parte abitativa ma della qualità della vita nel suo complesso e se, davvero, si vuole trovare una soluzione oppure una mitigazione al problema il mero chiamare la stampa o le televisioni a mostrare la situazione non serve a nulla se non a fingere di occuparsene. Sarebbe pertanto opportuno che si mettessero in campo azioni precise e mirate per comprendere le situazioni dei luoghi e, dopo, operare di conseguenza.
Per quanto mi riguarda credo opportune alcune osservazioni che cerco di declinare in maniera rapida. Dando per scontata la conoscenza del numero degli appartamenti occupati abusivamente oppure vuoti e da riqualificare credo sia importante conoscere le varie differenti nazionalità presenti nei quartieri perché questo aiuta a comprendere meglio, ed evitare, eventuali tensioni tra culture differenti. E’ poi importante conoscere il numero dei minori presenti in ogni quartiere e quanti non frequentano la scuola dell’obbligo. Perché quello della dispersione scolastica è un vulnus molto importante per il proseguimento del cammino verso una cittadinanza consapevole. La conoscenza del numero delle famiglie seguite dai servizi sociali, così come dei minori all’attenzione del relativo Tribunale può essere utile per meglio indirizzare gli interventi sul territorio. Credo inoltre importante conoscere il numero dei disoccupati o di chi ha un lavoro precario perché attraverso questi dati si sia in grado di determinare un adeguato sostegno alle famiglie/persone “comprendendo”, magari senza accondiscendere, anche determinate modalità di (a)socialità da parte di alcuni. Anche la conoscenza dei nuclei familiari composti solo da madri e figli è importante per poter dare un migliore contributo, da parte dei servizi sociali, a coloro che vivono in situazioni di disagio. Economico, psicologico, formativo.
Per coloro che rischiano la dispersione scolastica è necessario mettere in campo dei doposcuola “popolari” che fruiscano del contributo di volontari e che, nei quartieri, siano sostenuti, sia come spazi che come contributo economico dai proprietari degli immobili (Comune e Aler). Anche per quanto riguarda i locali vuoti da anni va fatta una necessaria valutazione del loro migliore utilizzo pubblico. Come centro di incontri, come laboratorio sociale, come luoghi di cultura, come ambulatori territoriali, come spazi di abilitazione professionale, come scuola di musica e teatro nei quartieri. Le possibilità di utilizzo non mancano ma bisogna programmare una reale e concreta azione su tutto il territorio. A questi suggerimenti possono e devono rispondere differenti soggetti istituzionali che devono lavorare insieme per avere il reale quadro della situazione dei vari quartieri che, certamente, vivranno situazioni differenti tra loro per storia, ubicazione, leadership locale, impostando un progetto di lunga scadenza ma ben articolato e strutturato per esistere al tempo. E all’obiezione secondo cui mancano i soldi (cosa per altro vera) rispondo che prevenire costa sempre meno che riparare…
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