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Le decisioni della BCE

Written by Patrizia Toia.

Patrizia ToiaIn Europa condividiamo il 100% dei rischi, economici e politici, già da molto prima di creare la moneta unica. Per questo la pressione della Germania sulla Banca centrale europea affinché limiti la condivisione dei rischi del Quantiative Easing al 20% rivela l'illusione e la menzogna che circola da anni e in particolar modo dall'inizio della crisi dell'euro: quella di poter navigare tra le tempeste di un mondo globalizzato con le barchette degli Stati nazione, separati e autosufficienti.
E' un'illusione che circola a Nord, pensando che si possa costringere gli Stati del Sud alla recessione senza pagarne lo scotto, e che circola al Sud, pensando che si possa uscire dall'euro senza mandare in frantumi le proprie economie. Da oggi questa illusione fa ancora più sorridere perché è stata quantificata: il 20% dei rischi.

La realtà però è ben diversa. I 28 Stati membri dell'Unione europea rappresentano appena il 7% della popolazione mondiale, ma ancora oggi il loro Pil aggregato rappresenta l'economia più ricca del pianeta: 18.100 miliardi di dollari, secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale. Al secondo posto viene la Cina con 17.600 miliardi e poi gli Sati Uniti con 17.400 miliardi. Insomma siamo una piccola e fortunta fetta di mondo. La festa però è destinata a finire presto, prestissimo. Già quest'anno si prevede che il Pil della Cina supererà anche quello dell'intera Ue. Negli ultimi vent'anni, da quando la globalizzazione ha iniziato ad accelerare vertiginosamente, l'Europa ha perso costantemente ricchezza realtiva e potere politico. Il G7 è diventato G8 e poi G20. Oggi le conseguenze di un'eventuale bancarotta di un Paese europeo, anche di uno Stato piccolo come la Grecia, sarebbero pesantissime per tutto il Continente. Figuriamoci cosa succederebbe in caso di default di un'economia grande come quella italiana o francese.
L'ultima volta che l'Europa si è illusa di vivere in un Continente fatto di compartimenti stagni è stato nel ventennio fra le due guerre, quando le sanzioni contro la Germania hanno creato una recessione durissima che ha posto le basi del nazismo. Oggi per fortuna abbiamo fatto tesoro degli errori del passato e l'Unione europea, di cui la Bce è una parte essenziale, è il risultato di questa lezione appresa. Ora dobbiamo risconoscere la realtà e continuare sulla strada dell'integrazione, anche e soprattutto per quanto riguarda la gestione dei debiti sovrani nell'Ue.

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