Print

Grandi archistar per disegnare il futuro di Scalo romana

Written by La Repubblica.

MilanoArticolo di Repubblica.

Scalo Romana grandi firme. Prima è stata la caccia ai nuovi proprietari e una competizione lanciata da Fs per vendere i terreni che, alla fine, con un'offerta di 180 milioni, sono stati aggiudicati a una squadra formata da due colossi dell'immobiliare come Coima e Covivio e da Prada. Adesso, tocca alla gara delle idee per trovare chi dovrà dare forma non solo al Villaggio olimpico, ma anche agli altri edifici di case e uffici, al parco che sarà grande quasi la metà dell'area, e ricucire i quartieri oggi tagliati dai binari. E, in tutto, sono stati 47 i gruppi che si sono candidati un po' da tutto il mondo, con 329 società provenienti da 14 Paesi. È tra questi che sono stati scelti sei finalisti e altrettante cordate guidate da big del settore.
E proprio "la quantità e la qualità" dei nomi che hanno partecipato al concorso internazionale per il masterplan dell'ex scalo, dice l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran, è l'ulteriore dimostrazione di come questo luogo sia destinato "a diventare la porta dei grandi cambiamenti del quadrante Sud di Milano nei prossimi cinque anni".
Quella che si è appena conclusa è solo la prima fase del concorso per il masterplan dello scalo lanciato da Coima (la società di Manfredi Catella) per conto del fondo di investimento partecipato da Covivio (il gruppo che sta realizzando il vicino distretto di uffici di Symbiosis) e da Prada. Insieme hanno acquistato i 200 mila metri quadrati dello scalo ed entro l'estate del 2025 dovranno costruire il Villaggio degli atleti dei Giochi di Milano Cortina 2026 e la maggior parte del nuovo quartiere. Adesso, la giuria ha selezionato, "incrementandone il numero come riconoscimento della qualità dei partecipanti", i sei finalisti che, entro il 31 marzo, dovranno presentare i loro progetti. Dal prossimo anno, saranno i cantieri a correre.
Ma chi sono le maxi-cordate ancora in lizza? Partiamo da uno dei raggruppamenti più numerosi che, a seconda delle diverse competenze, ha messo insieme nomi importanti: da Carlo Ratti, l'architetto-ingegnere che ha firmato anche il masterplan di Mind e del nuovo campus della Statale, allo studio statunitense Diller Scofidio + Renfro autore dell'High Line di New York, dal paesaggista Andreas Kipar con Land ai londinesi di Outcomist fino allo studio Zoppini che ha disegnato anche l'arena olimpica di Santa Giulia e con Populous uno dei due progetti, la Cattedrale, in corsa per il San Siro bis. Un altro gruppo è guidato dai danesi di Big (Bjarke Ingels Group), che a Citylife hanno immaginato l'ultimo tassello del quartiere, ovvero quel "portale" a forma di mezza luna che nascerà tra i grattacieli. E poi Som, la multinazionale americana, un gigante, con progetti in mezzo mondo, e il paesaggista francese Michel Desvigne; lo studio dell'urbanista italiana Paola Viganò; i britannici John McAslan + partners, autori di musei ed edifici in diversi Paesi, ma anche per dire della stazione di King Cross a Londra e Cobe A/S, un collettivo danese con diversi masterplan nel portfolio.
Pin It