Auguri a tutti in un Paese che sta cambiando
È stato un anno importante per il Partito Democratico. Nei prossimi mesi ci sarà l’Assemblea Nazionale sul tema di come, in un clima di rinnovamento generale, dentro alla spinta del cambiamento che vogliamo imprimere al Paese, riorganizziamo il partito e lo rendiamo più efficace. Dobbiamo attrezzare un partito sempre più capace di interpretare il cambiamento ma senza abbandonare i territori, senza abbandonare l’idea di avere i circoli sui territori, essere una grande comunità e lavorare sui problemi delle persone. Serve dare concretezza ad un’idea di partito capace di dare più valore alle presenze sul territorio e agli iscritti. Non basta un partito che valorizzi solo ciò che viene fatto a livello nazionale o nelle amministrazioni comunali serve anche un partito capace di valorizzare il grande lavoro dei tanti iscritti e dei tanti militanti.
Questo è stato un anno importante, al di là di quello che racconta una opposizione senza proposte, abbiamo fatto molto di più che limitarci agli annunci. Solo l’ultimo mese abbiamo approvato tre provvedimenti importanti. Prima la riforma del mercato del lavoro.
Al di là delle polemiche, finalmente, con il Jobs Act, diamo una risposta a 9 milioni di lavoratori con contratti precari, instabili, che lavoravano senza avere tutele, senza avere la possibilità di essere accompagnati nel momento in cui perdono il lavoro.
Con il Jobs Act, si è fatta la scelta di estendere le tutele e le garanzie a tutti i lavoratori, consentendo loro di trovare comunque uno Stato che li accompagni nel momento in cui perdono il lavoro e che, finalmente. Si è reso più conveniente economicamente per le aziende assumere a tempo indeterminato. Fino ad oggi i contratti a tempo determinato, come i co.co.co. e i co.co.pro, sono stati utilizzati dalle aziende non per come dovevano essere usati ma perché erano più convenienti economicamente. Oggi, non solo ridurremo questi contratti ma con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti creiamo un contratto che dice alle aziende che se vogliono gli sgravi dell’Irap e se vogliono non pagare per i primi tre anni i contributi per chi assumono, devono assumere a tempo indeterminato, con il contratto nuovo. Entro Natale ci sarà un decreto attuativo per rendere concretamente operativo tutto questo. Quella del mercato del lavoro è una riforma molto importante, da sola non risolve il problema dell’occupazione, ma può aiutare tanti, soprattutto giovani, a guardare con fiducia al futuro.
Abbiamo approvato poi la Legge di Stabilità, una manovra da 32 miliardi come non se ne facevano più da molti anni. È una manovra espansiva, è una manovra che conferma gli sgravi fiscali per i lavoratori dipendenti (gli 80 euro), che aggiunge a questo la diminuzione del 10% dell’Irap per le imprese, che finanzia gli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori e gli sgravi per le aziende che assumono a tempo indeterminato.
Inoltre, abbiamo introdotto una serie di misure importanti sul tema della casa, perché con questa Legge di Stabilità completiamo la manovra di 400 milioni che mettiamo sulla legge per l’emergenza abitativa che abbiamo fatto la scorsa primavera: si tratta dei 400 milioni che serviranno per intervenire subito e mettere immediatamente a posto gli alloggi pubblici vuoti e assegnarli per superare le difficoltà a reperire casa che ormai hanno in tanti.
Ci sono poi i soldi per finanziare le misure previste dal decreto Sblocca Italia e gli interventi sul dissesto idrogeologico, tra cui anche quelli per la messa in sicurezza del Seveso. La vicenda del Seveso è, infatti, una delle priorità che si è dato il governo con il progetto Italia Sicura, ci sono i soldi per completare in tempi rapidi il progetto dell’AIPO per evitare le esondazioni. Ci sono anche una serie di interventi che per far fronte al dissesto idrogeologico e per incentivare la green economy, prima di tutto gli sgravi fiscali per chi ristruttura, facendone uno degli obiettivi di investimento anche per creare nuova occupazione. Nel 2015 su questo capitolo saranno spese il 75% in più di risorse.
Andiamo avanti in questa direzione. C’è molto altro da fare. Ci sono da portare a termine la riforma della Pubblica Amministrazione, quella della Giustizia, sburocratizzare il Paese. Lo dobbiamo fare sapendo che anche in questi giorni e in queste ore abbiamo visto che ci sono resistenze al cambiamento e sono resistenze significative. Ci sono resistenze di chi si è costruito dentro questo sistema rendite di posizione che non vuole perdere, delle burocrazie e di interessi costituiti che ovviamente resistono al cambiamento e fanno di tutto per impedire che questa azione che abbiamo impresso al Governo e al Paese vada avanti.
Facciamo bene a tirare dritto e facciamo bene a reagire. Credo che, pur nelle differenze tra di noi, discutendo e sapendo che ci si può anche dividere sulle cose, dobbiamo stare tutti insieme nella battaglia per cambiare l’Italia, sapendo che siamo l'unico partito che può cambiare il Paese, non ce ne sono altri. Per questo abbiamo più responsabilità e dobbiamo impegnarci tutti con questa prospettiva.
L’altro giorno in una televisione domandavano qual è la priorità per il PD: io credo che la priorità di questo Governo sia quella di ridare fiducia e speranza al Paese, perché se noi diamo fiducia e speranza all’Italia, l’Italia può tornare davvero a crescere.
L’indicatore dell’Istat di qualche giorno fa segnalava che le persone, anche quelle che hanno un po’ meno problemi economici, preoccupate per il futuro continuano a mettere i soldi nei conti deposito invece che investirli e spenderli e far ripartire l’economia. Per questo, il tema di ridare fiducia e ridare speranza agli italiani è la priorità e quando Renzi parla di gufi dice esattamente questo: non si può continuare a pensare che l’Italia - in nome di uno scontro politico che perde di vista l'interesse nazionale - debba continuamente essere rappresentata, da una parte della stessa politica, come un Paese distrutto e disperato con il rischio che questa diventi una sorta di profezia che si autoavvera. Quindi, penso che, al di là delle differenze, dobbiamo sapere che stiamo facendo un lavoro necessario, importante e che va valorizzato e che questo Paese adesso lo stiamo cambiando veramente. Auguri a tutti, auguri al PD.
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