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Recovery Fund: nessun ritardo dell'Italia

Written by David Sassoli.

David SassoliL'Italia in ritardo sul Recovery Fund? No, dalle informazioni che arrivano tutti, i Paesi sono ai blocchi di partenza. Ci sono state alcune indicazioni da parte del governo francese, ma tutti stanno lavorando e alcuni Paesi hanno già annunciato che concluderanno il loro lavoro ad anno nuovo. Così David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, in un'intervista al Fatto Quotidiano.
Sul Recovery Fund "ci sono tutte le premesse per poter fare presto", dice Sassoli. "Proprio oggi (ieri, ndr) è arrivata la buona notizia di una proposta della presidenza tedesca per inserire alcune clausole sul rispetto dello Stato di diritto. In altri termini, i soldi non devono andare a chi viola la legalità e la trasparenza. Questa era una delle richieste del Parlamento. Sono fiducioso che il negoziato si concluda presto. I meccanismi del Next Generation Eu - rimarca - hanno bisogno di atti legislativi e ratifiche dei Parlamenti nazionali. Speriamo di finire entro l'anno perché le risorse possano essere disponibili nel 2021".
In merito al Mes, "sono stato il primo nel marzo scorso a sostenere che si tratta di uno strumento che può essere utile per rafforzare la sanità pubblica. A questo punto, le domande a cui rispondere sono: per quali piani va usato? Con quali progetti? Per rafforzare cosa? Ogni Paese fa i conti con le sue finanze pubbliche. L'Europa ci ha messo una visione, gli Stati membri devono metterci pragmatismo", osserva Sassoli. Sui migranti, la proposta della Commissione Ue di cambiare il Regolamento di Dublino "è molto importante perché riapre il dibattito e inserisce il principio di solidarietà obbligatoria. E poi riconosce la legittimità e la doverosità dei salvataggi in mare. Ora va migliorata", afferma Sassoli. "Per il Parlamento deve essere chiaro che chi arriva in Italia o in Grecia arriva in Europa. I migranti nel loro totale rappresentano lo 0,004% della popolazione europea. Se ci fosse una redistribuzione solidale basterebbe che ogni città europea con più di 30 mila abitanti ne prendesse uno. La narrazione dell'invasione dei sovranisti è falsa".
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