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La gestione della crisi e il piano di ripresa

Written by Arianna Censi.

Arianna CensiIntervento di Arianna Censi alla Sessione plenaria del Comitato Europeo delle Regioni avente come oggetto la gestione della crisi covid19 e il piano di ripresa. .

Buongiorno a tutti, wherever you are!
Gentile Commissario le do il benvenuto a nome del Gruppo dei Socialisti europei, e la ringrazio per essere qui oggi in questo importante dibattito.
Il COVID-19 ha colpito i nostri territori trovandoci inizialmente impreparati. Siamo stati aggrediti da una malattia ancora largamente sconosciuta. Impreparati anche perché da più di decennio, per rispondere ad un'altra grande crisi, in molti Paesi europei abbiamo sacrificato importanti infrastrutture in nome di rigide ricette rigoriste, spesso dimenticandoci che siamo un'economia SOCIALE di mercato.
Tutti abbiamo imparato e familiarizzato con la parola "lockdown", gli enti locali e regionali sono stati in prima linea per sostenere la popolazione più vulnerabile, le imprese e le associazioni locali, nonostante la recente ri-centralizzazione del processo decisionale per fornire risposte rapide – ma che sia temporanea, e senza mai estrometterci.
Schengen è un bene prezioso. Alla luce di quanto accaduto nei mesi scorsi mi chiedo se non abbia più senso sospendere la libera circolazione (interna ed esterna) limitatamente ai cluster interessati dall'emergenza, seguendo un approccio transfrontaliero tra regioni dello stesso stato e con regioni/distretti degli stati confinanti, ANZICHÉ una sospensione generalizzata tra tutti gli Stati membri dell'UE. Anche il sistema di rilevamento dei contagi e le conseguenti statistiche andrebbero armonizzati a livello europeo.
Le proposte sul prossimo bilancio 2021-2027 abbinato allo strumento europeo di ripresa, "Next Generation EU", sono ambiziosi e oggetto di difficili negoziati.
Le proposte vanno nella giusta direzione. Le nostre strutture sanitarie sono state gravate da un numero di pazienti mai registrato prima, ben oltre le nostre capacità. Bene dunque la creazione di un programma specifico EU4Health, abbinato al rafforzamento del meccanismo di Unione delle protezioni civili (ora chiamato RescUE).
CHIEDIAMO: Maggiore attenzione alla medicina territoriale con una rinnovata centralità delle comunità locali. Durante la Conferenza sul futuro dell'Europea dovremmo forse anche riflettere sulla necessità di conferire una competenza in seno all'UE in materia sanitaria, che attualmente non c'è. La clausola di solidarietà si è rivelata più un mero articolo codificato nel Trattato che un reale strumento di intervento.
Abbiamo bisogno che questi denari arrivino il prima possibile sui nostri territori e chiediamo a gran voce che venga trovato un accordo al Consiglio europeo del 17-18 luglio e non oltre!
Siamo ancora in pericolo. Oggi più che mai il rischio di sperperare soldi finanziando la vecchia economia del XX secolo è elevatissimo. Un'economia che deve essere cambiata comunque, perché tanto la crisi climatica quanto la crisi della biodiversità sono allarmanti, e siamo nel mezzo di una rivoluzione industriale e digitale. Se chiediamo ai nostri figli di contribuire alla ripresa autorizzandoci di prendere in prestito sui mercati oggi un debito che dovranno ripagare loro domani allora dobbiamo offrirgli qualcosa in cambio: un ambiente migliore e sostenibile, e un'economia che possa rispondere anche ai loro bisogni.

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