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Riaprire ma in sicurezza

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a SkyTg24 (video).

È evidente che tutti non vediamo l’ora di ripartire.
La priorità che oggi dovremmo avere tutti e tutte le istituzioni è quella di garantire la sicurezza dei cittadini affinché non ci sia una ripresa dell’epidemia.
Riaprire, quindi, avendo chiaro che le cose non possono ricominciare dal punto in cui le abbiamo lasciate. Molte cose dovranno cambiare, bisognerà prendere molti accorgimenti per far lavorare tutti in sicurezza e anche per divertirsi in sicurezza.
C’è una commissione di lavoro istituita dal Governo che sta studiando esattamente queste cose.
Da questo punto di vista, credo che sia straniante il fatto che ogni mattina qualcuno debba dire la sua, cavalcando la voglia che molti hanno di riaprire o di uscire di casa.
Tutte le istituzioni devono avere come primo compito quello di tranquillizzare i cittadini. Le istituzioni lavorano tutte per garantire una riapertura sicura e per garantire condizioni di vita dignitose anche a chi oggi ha perso il lavoro o altro. Continuare a dire tutto e il contrario di tutto non aiuta.
Il Presidente di Regione Lombardia si è inalberato quando ha visto il provvedimento del Governo che prevedeva la riapertura delle librerie e si è rifiutato di farlo, tanto che in Lombardia non hanno potuto riaprire; ma due giorni dopo, però, Fontana ha teorizzato il fatto che il 4 maggio si dovesse riaprire comunque tutto a prescindere.
Facciamo lavorare Colao e la Commissione apposita che darà delle indicazioni per dirci come potremo uscire in sicurezza perché credo che sia questo che vogliono tutti gli italiani.
È veramente assurdo rischiare di vanificare gli sforzi che tutti i cittadini hanno fatto in queste settimane di quarantena obbligata per un po’ di propaganda, strizzando l’occhio a una voglia che abbiamo tutti di uscire.

Video dell’intervento» 

Credo che dovremo riflettere su quello che è successo e su come molte cose, di fronte ad un fatto emergenziale straordinario come quello dell’epidemia, in Lombardia non abbiano funzionato.
Non si tratta di rimettere in discussione le Regioni o l’autonomia delle Regioni. Si tratta, però, di fare una riflessione seria.
In questo Paese non ci possono essere 21 sanità diverse. I cittadini non possono avere 21 trattamenti sanitari diversi a seconda di dove si trovano.
Bisognerà capire come si fa, di fronte situazioni come quella che stiamo vivendo, a garantire che ci sia un intervento pubblico e istituzionale coeso. Oggi ci sono state situazioni molto diverse anche perché ogni Regione ha agito in maniera diversa.
Ad esempio, al di là di tutte le polemiche, credo che il vero tema sia che in Lombardia c’è stato il 19% di morti rispetto ai contagiati mentre nel Lazio o nel Veneto c’è stato il 3% di morti rispetto ai contagiati. Evidentemente in Lombardia qualche problema c’è stato e credo che questo vada valutato con attenzione.
Allo stesso modo, non tutte le case di riposo hanno avuto quei tassi di mortalità impressionanti che ci sono stati in Lombardia e in qualche altra realtà e anche su questo dovremo capire come fare nei prossimi anni per garantire interventi rapidi sull’emergenza e che coinvolgano tutte le istituzioni senza nessuna differenziazione. Il primo tema, infatti, è che lo Stato deve garantire la salute di tutti i cittadini allo stesso modo. Questa, quindi, è una riflessione che dovremmo fare.

Video dell’intervento»  

Video dell’intervista» 

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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