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Buona Pasqua con il cuore

Written by Silvia Roggiani.

Silvia RoggianiDalla newsletter di Silvia Roggiani.

In questo momento così difficile per tutti noi e per il nostro Paese, ci tenevo a mandarti innanzitutto un abbraccio virtuale, uno di quegli abbracci che ci manca molto, come ci mancano le discussioni nei nostri circoli e le tante occasioni di incontro, confronto e festa che siamo abituati ad animare.
Sono giorni di grande apprensione, chiunque di noi è in pensiero per un proprio caro, e c’è poi la paura… la paura che questo incubo duri ancora a lungo, compresa la difficoltà a immaginare “il dopo”.
Ma una cosa ormai ci è chiarissima: se la famosa curva inizierà a scendere, se il numero dei contagi e quello dei decessi comincerà a diminuire, questo dipenderà anche da noi. Andrà tutto bene soprattutto se noi faremo la nostra parte.
Tutti noi siamo chiamati alla responsabilità, abbiamo dato una grande prova di maturità, tenacia e coraggio e non possiamo mollare proprio ora.
Ci avviciniamo alla Pasqua in un modo che non è quello di sempre, certamente le nostre vite sono cambiate con le nostre abitudini. Le feste sono sempre state un momento per fermarsi e stare in famiglia, ma oggi questi giorni avranno un sapore molto diverso, soprattutto per le persone a cui questa emergenza ha tolto tantissimo: un proprio caro, il lavoro, la sicurezza, la serenità nell'immaginare il futuro.
In queste settimane ciascuno di noi è stato chiamato a fare la propria parte in questa emergenza, con dedizione e responsabilità.
Tra loro c’è chi non si è fermato mai, come i nostri medici, infermieri e operatori socio-sanitari in trincea, le cassiere dei supermercati, gli operatori ecologici, gli autotrasportatori, chi lavora nelle Poste, gli addetti alle pulizie, gli operai delle fabbriche rimaste aperte, i rider, gli uomini e le donne delle forze dell’Ordine, e tutti coloro che hanno lavorato per garantirci i servizi essenziali. E gli amministratori, i nostri sindaci, coloro che siedono nelle istituzioni e hanno dovuto assumere scelte di grande responsabilità per tutto il Paese.
Poi c’è chi si è trovato a dover conciliare il proprio lavoro con la presenza di figli, anziani o disabili di cui prendersi cura. Chi semplicemente stando a casa e provando a fare la propria parte, magari nel mondo “digitale”.
Per me, in questo momento così complicato, fare la mia parte ha voluto dire essere megafono per chi lotta per noi, come medici e personale sanitario in trincea senza mezzi di protezione, ma anche dare voce a chi soffre e quella voce non ce l’ha. A chi ha perso un proprio caro e si sta chiedendo se non si poteva fare qualcosa per evitarlo. A chi si domanda se la nostra Regione, che ha un numero di morti così alto, abbia messo in campo tutte le forze possibili. A chi ha perso il lavoro e si aspetta dal Governo non solo misure adeguate ma anche velocità e poca burocrazia. A chi fa fatica e ha bisogno di sapere che non è solo.
Se c’è una sola possibilità per migliorare le cose noi la percorreremo, anche fuori dalle istituzioni come stiamo facendo. Questa è la mia piccola parte, una parte a cui non intendo sottrarmi e che provo ogni giorno a raccontare anche sui social.
E tu? Raccontami, se ti va, cosa stai facendo in questo momento perché ne sono certa, anche tu stai “facendo la tua parte”.

Per seguire l'attività di Silvia Roggiani: sito web - pagina facebook

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