L'Europa smetta di essere egoista

"Al Consiglio giovedì - continua -, 10 Paesi dell'eurozona, rappresentanti del 60% del suo Pil, hanno esplicitamente sostenuto quest'idea, è la prima volta! Alcuni Paesi, tra cui la Germania, hanno espresso le loro reticenze. Abbiamo deciso di continuare questo fondamentale dibattito nelle prossime settimane. Perché non possiamo abbandonare questa battaglia. Preferisco un'Europa che accetti divergenze e dibattiti piuttosto che un'unità di facciata che conduce all'immobilismo. Se l'Europa può morire, è nel non agire". "Come Giuseppe Conte - afferma quindi -, non voglio un'Europa del minimo comune denominatore. Il momento è storico: la Francia si batterà per una Europa della solidarietà, della sovranità e dell'avvenire". "Condivido la lettera di Draghi - fa anche sapere l'inquilino dell'Eliseo - i governi devono muoversi senza limiti e la solidarietà europea deve fare la propria parte".