Cosa fa l'Europa per fronteggiare il coronavirus

La Commissione europea cerca di rispondere all’emergenza del coronavirus varando un’unità di crisi di cui faranno parte i commissari delegati all’Economia (Paolo Gentiloni) alla Gestione crisi, agli Interni, alla Salute e ai Trasporti. La decisione della presidente Ursula von der Leyen arriva nel giorno in cui l’agenzia Ue del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha annunciato che il livello di rischio è aumentato da “moderato” ad “alto”.
Il loro compito si muoverà lungo tre direttrici: gli aspetti medico-sanitari, con attenzione alla “prevenzione e all’approvvigionamento di misure di soccorso, all’informazione e alle previsioni”, in “stretta collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e l’Agenzia europea per i farmaci”. Un secondo ambito di lavoro sarà la mobilità nelle sue varie dimensioni e in particolare le questioni relative a Schengen. Il terzo ambito, quello economico, seguirà le ricadute del contagio su turismo e trasporti, commercio, catene di approvvigionamento e gli aspetti macroeconomici, in generale.
Per promuovere la preparazione, la prevenzione e il contenimento del virus a livello mondiale, settimana scorsa, la Commissione UE ha annunciato un pacchetto di aiuti per un valore di 232 milioni di euro, suddivisi nelle seguenti voci di spesa:
- 114 milioni di euro andranno a sostenere l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), in particolare il piano globale di preparazione e risposta. Obiettivo del finanziamento è il rafforzamento degli interventi di preparazione e risposta alle emergenze in materia di sanità pubblica nei paesi con sistemi sanitari deboli e con capacità di resilienza limitate
- 15 milioni di euro sono destinati all'Africa - e tra i beneficiari figura l'Istituto Pasteur di Dakar, in Senegal - per sostenere misure quali la diagnosi rapida e la sorveglianza epidemiologica. - 100 milioni di euro saranno assegnati alla ricerca urgente in materia di diagnosi, terapie e prevenzione; di questi, 90 milioni di € saranno erogati nel quadro dell'Iniziativa in materia di medicinali innovativi, un partenariato tra l'UE e l'industria farmaceutica.
- 3 milioni di euro saranno assegnati al meccanismo di protezione civile dell'UE per organizzare i voli di rimpatrio dei cittadini dell'UE provenienti dalla città cinese di Wuhan.
Questo finanziamento mirato dell'UE contribuirà a individuare e diagnosticare la malattia, a curare le persone infette e a prevenire l'ulteriore diffondersi del virus.
Dopo la prima tranche di finanziamenti provenienti dal fondo speciale per la ricerca di emergenza del programma Horizon 2020, oggi la Commissione si impegna a stanziare altri 37,5 milioni di € per la ricerca urgente sullo sviluppo di vaccini. Sono già stati selezionati 17 progetti, tra le 91 proposte presentate in tempi record, che si concentranno anche sullo sviluppo dei test diagnostici e di nuovi trattamenti, al momento in fase di sperimentazione. In questa fase delicata, non possiamo che accogliere favorevolmente queste iniziative, ma sicuro ci aspettiamo più coordinazione e solidarietà a livello europeo nelle prossime settimane che saranno cruciali.
La situazione legata al virus COVID-19 si sta rivelando giorno dopo giorno più impegnativa e dobbiamo tutti lavorare all'unisono per rientrare presto dall'emergenza. Per questo in UE abbiamo a più riprese incalzato la Commissione europea affinché intervenisse con i mezzi e le competenze a disposizione.
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