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In campo per un'Italia e un'Europa sostenibili

Written by Chiara Braga.

Chiara BragaNel Consiglio Europeo in corso a Sibiu, in Romania, alcuni Stati membri hanno proposto un documento che chiede un'azione più risoluta e radicale per contrastare il cambiamento climatico.
L’Italia però non è tra questi: il nostro Paese rappresentato dal premier Conte non ha firmato l'appello che chiede all’Unione europea di azzerare le emissioni di gas serra entro 2050. Una scelta sbagliata e antistorica, che danneggia l’Europa e l’Italia.
I più recenti e accreditati studi scientifici internazionali dimostrano che proprio il bacino del Mediterraneo sta maggiormente sperimentando l'impatto dei cambiamenti climatici rispetto ad altre aree del pianeta.
Basterebbe questo a spiegare la gravità e l’insensatezza della scelta dell’Italia a guida Lega e 5 Stelle che in Europa si schiera contro gli impegni per una lotta concreta e incisiva a tutela dell’ambiente: per dirla con una battuta forse cara ai sovranisti di casa nostra, non sarà il caso di agire e in fretta per difendere “prima gli italiani” e il loro ambiente?
Il Partito Democratico già nelle scorse settimane ha sfidato il Governo ad assumere impegni più ambiziosi in Europa e anche nelle politiche nazionali. Alla Camera con una nostra mozione abbiamo chiesto invano di rivedere al rialzo gli obiettivi del Piano integrato Energia e Clima, che sono più bassi di quelli fissati a livello europeo, di aumentare gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di produzione di energia da fonti rinnovabili al 2030 per almeno il 35%, di attuare concretamente la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile approvata dal nostro Governo e lasciata sostanzialmente sospesa dall’attuale esecutivo. Il nostro Gruppo al Senato ha depositato proprio in questi giorni una mozione per dichiarare anche nel nostro Paese lo stato d’emergenza ambientale e climatico, così come hanno fatto Regno Unito e Irlanda in questi ultimi mesi, chiedendo di imprimere una svolta verso una vera transizione energetica e ambientale sempre più urgente.
Nelle priorità indicate dal segretario Zingaretti per il PD l’ambiente ha un ruolo centrale: incentivi alle imprese green, investimenti nella lotta al dissesto idrogeologico e nella rigenerazione urbana, miglioramento dell’efficienza energetica e nelle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici con 6 miliardi di euro per rendere le nostre città più sostenibili. Il Governo giallo verde sta tradendo tutte le promesse fatte su questi temi e sta spingendo il nostro Paese dalla parte sbagliata nella lotta contro i cambiamenti climatici. Se la Lega è a suo modo coerente in questa posizione - non dimentichiamo mai che non ha nemmeno votato in Parlamento la ratifica dell’Accordo di Parigi – a fare davvero impressione è il Movimento 5Stelle: che fine hanno fatto tutti i loro proclami a difesa del pianeta, le promesse per una rivoluzione green, le accuse che lanciavano dai banchi dell’opposizione ai nostri Governi di non fare mai abbastanza per l’ambiente?
Oggi più che mai, accanto alla capacità di generare sviluppo economico, occorre garantire l’equità e la sostenibilità di quello sviluppo. Il voto del prossimo 26 maggio sarà importante anche per questo.
Il Governo Lega e 5Stelle sta facendo solo errori e danni: chi vuole un’Italia e un’Europa più coraggiose nella lotta contro i cambiamenti climatici e per la difesa del futuro del nostro pianeta scelga con il suo voto il Partito Democratico, scelga il futuro.

Per seguire l'attività di Chiara Braga: sito web - pagina facebook

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