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Italia ferma, facciamola ripartire

Written by Marina Sereni.

Marina Sereni C’è uno scarto enorme tra i dati della realtà italiana e la cronaca politica di questi giorni.
Tutti gli indicatori e gli istituti indipendenti dimostrano la severità del quadro economico del nostro Paese che, in un generale rallentamento della crescita in Europa, ha i risultati più preoccupanti per fatturato dell’industria, investimenti, lavoro. Diventa ogni giorno più evidente l’azzardo di una manovra finanziaria per l’anno in corso che, indirizzando gran parte delle risorse verso reddito di cittadinanza e quota 100, aumentando il deficit e ipotecando pesantemente la prossima Legge di Bilancio con l’aumento dell’Iva per ben 23 miliardi, ha totalmente ignorato il tema della crescita e del lavoro.
Il grido di allarme che abbiamo ascoltato in questi giorni sia dalle organizzazioni sindacali sia dal mondo delle imprese sembra cadere nel vuoto dalle parti delle forze della maggioranza di governo.
Nelle stanze dei bottoni, e soprattutto davanti alle telecamere, sui social media, dalle pagine dei giornali, Lega e 5S litigano su tutto ad uso e consumo della campagna elettorale. E intanto non fanno nulla, salvo annunciare ogni giorno qualche mirabolante provvedimento per la crescita.
Può darsi che gli italiani siano ancora disposti a farsi trascinare da Salvini sull’onda dei grandi proclami su sicurezza e immigrazione, può darsi che qualcuno ancora pensi che i 5S portino aria nuova nelle istituzioni ma la realtà concreta del Paese ci dice che senza un governo che decida misure serie per aprire davvero i cantieri, per sostenere le imprese virtuose, per creare opportunità di lavoro al Sud, per guidare la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile attraverso un grande piano di green economy, l’Italia rischia di arretrare pericolosamente e le diseguaglianze rischiano di aumentare.
La comunicazione aggressiva di chi oggi ha la responsabilità del governo non dovrebbe bastare a nascondere questa cruda verità. Tocca a noi comunque ogni giorno battere sulle vere priorità delle famiglie italiane – prima di tutte il lavoro e gli investimenti – per smascherare la pantomima delle polemiche tra Di Maio e Salvini che, per usare un detto popolare, fanno “come i ladri di Pisa, che di giorno litigano e di notte vanno a rubare insieme”.
Il nuovo segretario del Pd ha iniziato il suo mandato dovendo immediatamente misurarsi con le elezioni amministrative ed europee, e dovendo mettere un po’ di ordine in un partito e in un campo progressista ancora molto fragili.
Al tempo stesso abbiamo incontrato Cgil, Cisl e Uil, incontreremo Confindustria, Rete Imprese Italia, l’Alleanza delle Cooperative, il Terzo Settore perché vogliamo arrivare a scrivere insieme a queste forze un programma per l’Europa da cambiare e per l’Italia da far ripartire. Ci muove l’idea che il nostro Paese – grande economia sviluppata, riconosciuta nel mondo per la creatività, per l’arte, la cultura, la qualità del nostro “saper fare” – debba poter uscire da questa fase di ripiegamento e chiusura in se stesso. Anche per questo abbiamo deciso di avviare la campagna di adesioni al nostro partito nel prossimo fine settimana andando tra la gente, per le strade, nei quartieri chiedendo ai cittadini di mettersi in gioco con noi, per amore dell’Italia.

Per seguire l'attività di Marina Sereni: sito web

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