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L'eccezione Milano nel Paese dei no

Written by Piero Colaprico.

Piero Colaprico
Editoriale pubblicato su Repubblica ed. Milano.

La parola forte che va usata oggi per Milano è " diversità".
Perché Sergio Mattarella, di fronte al tributo che gli ha dato la Scala, tutti i piedi, era " meravigliato"?
Perché, stando a un sondaggio appena confezionato dai credibili studenti di sociologia della Statale, il sindaco Beppe Sala, sostenuto dal Pd, cresce nei sondaggi?
La risposta è una sola e ci viene confermata dalle parole dello stesso sindaco: «Oggi ai milanesi piace sentirsi diversi, mi arrivano moltissimi messaggi sul bisogno che abbiamo di darci da fare e costruire comunque vadano le cose nel resto del Paese».
Dalla sottovalutata Letizia Moratti di centrodestra a Giuliano Pisapia di centrosinistra sino a oggi si è andata plasmando una Milano che - attraversata dalle luci dell’Expo e dai lavori finiti in tempo - ha riscoperto l’antica, ultrasecolare vocazione internazionale.
Per scherzo, ormai, qui si dice che rispetto all’Italia "Siamo all’estero". Ed è una delle stesse battute che si fanno a New York, la città del denaro, della borghesia ricca e democratica, della trasformazione dei ghetti neri e italiani in quartieri alla moda.
L’America va a destra, New York resta democratica. L’America di Trump si arma, la New York di Central Park cerca pace. Mutate le cose da mutare, ieri la piazza No-Tav di Torino s’è riempita di gente che non vuole che continuino i lavori per l’alta velocità, la piazza pro Matteo Salvini di Roma segna l’alto livello di potenza politica raggiunta dalla Lega ex Nord, ma Milano, al contrario, chiede sia la Tav, sia le grandi opere di comunicazione, sia una politica del lavoro migliore.
Quanto all’immigrazione, accanto alle parole d’ordine e sicurezza, non scorda la solidarietà che continua, notte dopo notte, e che coinvolge come volontari anche molti figli di coloro che votano a destra. Il fatto è che Milano in questo momento storico sa di essere un’eccezione. E di poter costituire un piccolo esempio di efficienza.
Qui il Movimento 5 Stelle, nonostante il " laboratorio Casaleggio" sia nato in centro, non sfonda.
Qui due anni fa Sala ha detto che Matteo Renzi stava sbagliando tutto e qui, la sera di Sant’Ambrogio, l’intera Scala, affollata della borghesia, ha applaudito non solo il presidente della Repubblica, ma anche una sorta di presidente morale della capitale morale. E gli ha regalato e si è regalata un po’ di quella "meraviglia" che mancava da troppo tempo per coccolarsi, sentendosi più soddisfatti. Di che cosa? Del risultato raggiunto. Sin qui.
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