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I cambiamenti climatici

Written by Massimo Cingolani.

Massimo Cingolani
Articolo pubblicato su La voce metropolitana.

Il premio Nobel per l’economia è stato appena assegnato a William D.Nordhaus e Paul M.Romer per il loro studi sui rapporti tra cambiamento climatico, nuove tecnologie e andamenti macroeconomici.
Con 25 gradi a Milano in ottobre e inondazioni al Sud, le variazioni climatiche sono una realtà.
Se ne parla dal 1992, quando a Rio de Janeiro si tenne il Summit sulla Terra, che si propose una gestione mondializzata della lotta contro il riscaldamento globale.
Gli accordi di Parigi firmati il 12.12.2015 da 195 Stati, conosciuti come COP21 (cioè ventunesima riunione) hanno segnato una tappa importante, anche se il ritiro americano deciso da Trump fa sorgere seri dubbi sul futuro.
In questi ultimi 20 anni l’evoluzione del clima mondiale è stata caratterizzata dalla frequenza, dall’intensità, dalla diffusione spaziale e dalla durata insolita degli eventi meteorologici.
Anche in altri periodi della vita del nostro pianeta ci furono variazioni del clima, ma si spalmarono su 10.000 anni. Le temperature che si mantengono elevate in questi ultimi anni hanno aumentato i decessi del 55% in più rispetto alla normale mortalità.
La compagnia di riassicurazioni Munich Re, che possiede la base di dati più completa per gli eventi climatici ne ha calcolato il raddoppio negli ultimi 10 anni.
Anche l’aumento del rischio incendio, sia di terreni boschivi sia di grandi complessi industriali, è condizionato dalle variazioni climatiche.
E’ un dato che chiunque può verificare, quando scopre che a Milano costa di più assicurare la propria auto contro grandine e inondazione, rispetto al furto.
La modifica della frequenza delle ondate di calore produce un effetto diretto sulla salute dell’uomo.
Sono in aumento le persone colpite da ipertermia, colpi di calore e disidratazione acuta.
L’incremento delle temperature in primavera favorisce fioriture abbondanti, con la conseguente sospensione del polline nell’aria e i relativi effetti allergici, quali riniti, asma, eczemi, edemi.
Inoltre l’aumento annuale delle giornate estive espone le persone al rischio dei tumori cutanei, saliti del 45% negli uomini e del 19% nelle donne.
Secondo l’Organizzazione Mondale della Sanità, i cambiamenti del clima possono modificare e rendere imprevedibili l’ evoluzione delle specie microbiche.
Calore e umidità sono ottimi habitat per muffe ,legionelle e salmonelle. Inoltre si altera la ripartizione ecologica dei vettori e dei serbatoi di malattia. Un pericolo importante sono le zanzare che grazie all’attenuazione dei rigori invernali sopravvivono di più.
Nell’Europa meridionale è ormai insediata la zanzara tigre che trasmette febbri, inoltre proliferano sempre di più zecche e pappataci portatori della leishmaniosi.
Ma il clima condiziona anche la politica, ad esempio in Africa il Nilo crea tensioni tra 11 paese.
Il progetto di diga sul Nilo Azzurro ha suscitato forti tensioni tra Egitto e Etiopia. Uganda. Tanzania, Sudan ed Etiopia stanno cercando di costringere l’Egitto a modificare i trattati risalenti al 1929 e al 1959,quando le piogge erano regolari.
Anche le tensioni tra USA e Messico riguardano i bacini del Colorado e del Rio Grande. I trattati del 1944 avvantaggiano in modo squilibrato gli USA. I conflitti con il governo messicano riguardano la deviazione degli affluenti del Rio Grande, con la salinizzazione del bacino.
Lo scioglimento dei ghiacci permetterà presto l’apertura del passaggio a nord-ovest, modificando confini e creando le premesse di possibili conflitti.
Il clima e le guerre per le risorse idriche stanno già spingendo intere popolazioni alla ricerca di nuove opportunità. Secondo dati ONU nei prossimi anni 600 milioni di persone potrebbero soffrire di insicurezza alimentare (dicasi fame) per via di questi cambiamenti.
Le prossime guerre saranno per un bene prezioso come l’acqua.
Il rapporto tra migrazioni e clima merita un approfondimento a parte.
In un quadro così complesso nessuna forza politica mette all’ordine del giorno il riscaldamento.
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