Pisapia commissario per le case popolari
Intervista a Franco Mirabelli di Fabio Massa per Affaritaliani.
Franco Mirabelli, senatore milanese del Partito Democratico "apre" il fronte romano su Aler: "Chiederemo a Lupi di nominare Pisapia commissario perché si sblocchi l'assegnazione degli alloggi". Maroni? "Fa solo propaganda, ma non risolve i problemi. Le case popolari sono un esempio drammatico del suo stile".
Dopo un anno di giunta Maroni, è tempo di fare bilanci.
La cosa incredibile è che per Maroni la colpa è sempre di qualcun altro.
Questo è il bilancio del suo primo anno. Fa polemica con tutti i livelli istituzionali. Cerca sempre un capro espiatorio, anziché affrontare le questioni nella loro dimensione. Le case popolari sono un esempio drammatico dello stile di governo di Maroni.
Questo è il bilancio del suo primo anno. Fa polemica con tutti i livelli istituzionali. Cerca sempre un capro espiatorio, anziché affrontare le questioni nella loro dimensione. Le case popolari sono un esempio drammatico dello stile di governo di Maroni.
I quartieri Aler sono in rivolta: sono partiti gli aumenti degli affitti.
Maroni è fatto così. Si è messo a ragionare sui piccoli aggiustamenti. Sulla spending review, sui cda. Ma il dato vero è che Aler non sta funzionando. E' paralizzata. I cittadini che abitano nelle case popolari stanno pagando un prezzo altissimo. Le manutenzioni si fanno sempre meno. Chi è in autogestione non riceve più i soldi. La Regione non ci mette una lira, un euro. Propone aggiustamenti senza andare a modificare la legge che ha causato questa situazione.
Perché?
Perché pensare che rimettere in ordine la gestione delle case popolari facendo pagare gli inquilini è assolutamente un assurdo. La legge 27 ha portato a una diminuzione della qualità e a un aggravio di costi per i cittadini. Anziché investire una parte del bilancio regionale e risolvere i problemi, si continua a dare la colpa alla dirigenza Aler, che pure non ne è esente. A dare la colpa agli abusivi, che pure ci sono. Rendiamoci conto che quando c'è un buco di quel tipo e una struttura che non è più in grado di funzionare, perché è di questo che stiamo parlando, non si può andare avanti solo ad apparire, ma fare.
Sta dicendo che Maroni vuole solo apparire?
Sto dicendo che fa solo propaganda e scaricare le colpe. Vorrei fare un esempio: c'è un numero sempre crescente di alloggi vuoti, c'è un numero sempre crescente di cittadini in lista. Aumentano le case sfitte e il bisogno. Su queste cose bisogna intervenire e ragionare.
Come si interviene?
Da senatore vorrei dirlo chiaramente: nei prossimi giorni chiederemo al ministro Lupi la possibilità di dare al sindaco di Milano poteri commissariali per fare questo lavoro di assegnazione degli alloggi di proprietà pubblica sfitti a chi è in graduatoria. In gergo si chiama "abbinamento", ed è una cosa che oggi non viene fatta. Diamo al sindaco questi poteri.
Ampliamo lo spettro: il rilancio voluto da Renzi passa anche per la casa...
Anche sulle case popolari si sta ragionando. La proposta che è in discussione sull'abbattimento della cedolare secca a chi affitta con canone concordato è una proposta nostra, è una proposta utile. Renzi vuole aumentare il fondo sostegno affitti e il fondo morosità incolpevoli. In più, da Roma vorremmo un impegno per aprire un'altra stagione di contratti di quartiere, perché dobbiamo combattere il degrado. Però prima bisogna controllare come la Regione Lombardia ha speso i soldi fino ad oggi. Basta guardare Bollate, o Calvairate, o lo Stadera, dove un decennio i contratti di quartiere non sono ancora finiti. Ma non c'è solo Aler, c'è anche Expo...
In che senso?
Maroni continua a insistere nella sua tattica di rompere, di devastare. Ma il governatore dovrebbe sapere che Giuliano Pisapia ha inaugurato una stagione nuova, superando i conflitti istituzionali che avevano segnato la stagione di Formigoni. L'idea di Maroni di tornare a una stagione di quel tipo, da una parte facendo la controparte del Governo e dall'altra del Comune di Milano, è una scelta miope e sbagliata, ancora una volta esclusivamente propagandistica.