Print

Questo è il momento

Written by Chiara Braga.

Chiara BragaA distanza di oltre cento giorni dalle elezioni del 4 marzo finalmente si sono formate le Commissioni permanenti di Camera e Senato. Un avvio al rallentatore, dettato dalla lunga fase di gestazione del Governo Lega-M5Stelle e dalla guerra di conquista interna alla maggioranza per l’occupazione delle caselle di governo. La centralità del Parlamento eletto dai cittadini, tanto decantata dai partiti “del cambiamento”, è stata già smentita nella fase di costituzione dei suoi organismi fondamentali e sarà ora tutta da dimostrare nel loro funzionamento. Intanto però è interessante considerare quanto rileva Openpolis: metà dei Presidenti di Commissione non ha mai fatto parte della Commissione che presiede e oltre un terzo dei Presidenti è al primo mandato in Parlamento, quindi senza nessuna esperienza.
Alla Lega sono andati molti più incarichi negli Uffici di Presidenza delle Commissioni rispetto al Movimento 5 Stelle, nonostante abbia meno della metà di parlamentari, a conferma dell’assoluta predominanza leghista nella maggioranza di governo. Ma soprattutto nella guida delle Commissioni parlamentari la parità di genere è un miraggio: oltre 70% di Presidenti uomini contro meno del 30% di Presidenti donna; nella definizione degli Uffici di Presidenza questa percentuale cresce un po’, ma rimane ben lontana dall’obiettivo di rappresentanza del 50%. Un nuovo passo indietro sul terreno della parità di genere, che va a sommarsi al quadro già sconfortante della composizione della squadra di Governo.
Io sono stata eletta capogruppo del PD nella Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera. Un incarico importante che mi riempie di responsabilità; alla fiducia del Presidente Delrio e dei colleghi parlamentari cercherò di corrispondere al massimo del mio impegno e delle mie capacità, forte dell’esperienza che negli anni passati ho potuto maturare su questi temi. Sarà diverso e forse anche più impegnativo guidare il gruppo del PD in Commissione sul fronte dell’opposizione, ma non ci mancheranno gli argomenti. Cercheremo sempre di affiancare al contrasto delle scelte non condivisibili della maggioranza il lavoro ancora più importante di elaborazione delle nostre proposte, sforzandoci di interpretare da subito il nostro ruolo di opposizione come un pezzo fondamentale della costruzione dell’alternativa a questo Governo di destra. Rispetto ai temi di cui si occuperà la nostra Commissione - ambiente, gestione del territorio, infrastrutture – sono certa che non tarderanno a emergere le contraddizioni che esistono dentro la maggioranza e l’incapacità di portare a compimento le tante promesse, spesso del tutto divergenti, che Lega e M5S hanno speso a piene mani in campagna elettorale. Sono convinta che questi temi più di altri metteranno in luce la difficoltà non solo di comporre punti di vista differenti, ma anche di esercitare un’efficace azione di governo. Penso all’irresponsabilità con cui entrambi questi schieramenti hanno cavalcato dall’opposizione le più disparate forme di protesta e i movimenti del “no” a prescindere; ora che tocca a loro trovare le soluzioni a problemi complessi – un caso su tutti, l’Ilva di Taranto – come pensano di fare? E come ci spiegherà la Lega in Lombardia che erano tutte frottole le promesse di Maroni e Fontana sul completamento della Pedemontana (strade e opere di compensazione ambientale), la gratuità del pedaggio del primo lotto e la realizzazione del secondo lotto della Tangenziale di Como? Come si regolerà con il Ministro delle Infrastrutture del suo Governo che su Pedemontana dice che “bisogna pensarci bene, senza fretta”? In questi giorni ho interrogato il Ministro Toninelli proprio su questi punti; mi aspetto una risposta chiara, che non scarichi responsabilità su altri, nemmeno sulla Regione Lombardia, che pure ne ha molte. La prossima settimana inizieremo in Commissione Ambiente l’esame del Decreto legge Terremoto; anche qui chiederemo conto delle promesse fatte in campagna elettorale e presenteremo, come già hanno fatto i colleghi senatori, le nostre proposte per aiutare la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma nel centro Italia.
Questo è il momento di incarnare il nostro ruolo di opposizione nel modo più utile e credibile per il Paese. Penso che il nostro compito sia quello di obbligare l’attuale maggioranza a spiegare a noi e soprattutto agli italiani come intendono realizzare le tante cose che hanno promesso, sfidandoli con le nostre proposte, come in questa settimana abbiamo fatto con la proposta di legge sull’estensione e il potenziamento del Reddito di Inclusione. La maggioranza può anche non condividere le nostre idee, ma non può rifiutarsi di affrontare i problemi reali della vita delle persone; è giusto e doveroso condannare e contrastare le gravissime affermazioni quotidiane di Salvini o di qualche altro Ministro, ma non smettiamo di chiedere conto, in ogni momento, di quello che stanno o non stanno facendo, concretamente e sulle questioni reali. La diversità tra noi e loro, tra i “riformisti” e i “populisti”, passa anche da qui, dalla capacità di incarnare valori e spinte ideali che siano radicalmente alternative ai disvalori e alla chiusura che oggi interpreta chi è al governo del Paese.
Mi ha molto colpito, in positivo, la manifestazione che si è svolta sabato a Milano: diecimila persone di etnie diverse, moltissime famiglie italiane, che hanno condiviso il pranzo solidale al Parco Sempione. “Ricetta Milano” si è chiamato questo appuntamento; il perché si capisce dalle parole pronunciate dal Sindaco di Milano, Beppe Sala: “Le paure ci sono, tutti le hanno, anche io. Milano però le paure le gestisce, non le butta addosso agli altri. Milano non ha paura delle diversità, ma ci costruisce sopra il futuro”. E ancora: “Non saremo mai accondiscendenti verso un atteggiamento che sta dilagando da Trump all’Europa. Non possiamo accontentarci di sentirci diversi, questo è il momento di allontanare da noi il senso di superiorità morale. Dobbiamo tirare fuori le nostre idee, che ognuno faccia la sua parte”. Sono molto d’accordo con il Sindaco Sala e penso che la “Ricetta Milano” sia una ricetta interessante non solo la gestione di questioni complesse del nostro tempo, come l’immigrazione, il contrasto alla povertà, la lotta alle disuguaglianze, ma anche per trovare ingredienti utili e sani per ricostruire, a partire dal PD, un campo largo e credibile, che sappia appassionare di nuovo e mobilitare da subito energie positive per il futuro.
Mentre finisco di scrivere questo editoriale arrivano i dati dei ballottaggi delle amministrative. Il centrosinistra perde a Siena, Pisa, Massa, Imola, Spoleto, nelle “regioni rosse” dove il nostro radicamento è sempre stato più forte e dove certo non si può dire che i cittadini abbiano punito il malgoverno, come a Cinisello Balsamo. Vorrei che da domani trovassimo la forza di fare un’analisi seria e profonda, di rimboccarci le maniche e di darci nuovi obiettivi. Al PD spetta come sempre il compito più gravoso. Non sarà facile ripartire e ricostruire, ma bisogna avere il coraggio della discussione vera e delle scelte generose. Questo è il momento.
P.S.: ho scelto come immagine per questo numero della Newsletter la copertina del The New Yorker sui bambini separati dalle loro famiglie al confine con il Messico; tema di cui non ho parlato in questa Newsletter ma che credo abbia raggiunto e colpito le coscienze di ognuno. Mi sono chiesta fino a che punto può arrivare la crudeltà istituzionalizzata in un Paese democratico come gli Stati Uniti d’America; e quali adulti saranno domani questi bambini, a cui sin da piccoli si infliggono violenze psicologiche e separazioni. Penso che gli sguardi di quei bambini, che cercando protezione si nascondono tra le pieghe della Statua della Libertà, siano un monito per ciascuno di noi.

Per seguire l'attività di Chiara Braga: sito web - pagina facebook

Pin It