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La vicenda siriana

Written by Franco Mirabelli, Piero Fassino, Patrizia Toia.

SiriaRiportiamo alcuni commenti rispetto a ciò che sta avvenendo in Siria:

Franco Mirabelli: Rispetto alle vicende siriane, l’Italia deve continuare a fare ciò che ha fatto in questi anni: stare dentro l’Unione Europea e sollecitare un maggiore protagonismo dell’UE.
Oggi, infatti, il tema è sollecitare un’azione politica autonoma dell’UE che non metta in discussione le alleanze ma che ponga il problema di come evitare una escalation di un conflitto drammatico che va avanti da molti anni.
La comunità internazionale in questi anni non è riuscita a garantire una gestione del conflitto siriano e in questo ci sono responsabilità di molti ma questo non significa che l’Italia e l’Unione Europea debbano rinunciare a cercare di avere un ruolo positivo nel cercare di creare le condizioni per un governo del conflitto che non porti ad una escalation di guerra.

Piero Fassino: La Conferenza internazionale sulla Siria convocata da Unione Europea e Onu il 24-25aprile a Bruxelles sia davvero l'occasione per una svolta che metta fine alla tragedia che da sette anni devasta quel Paese e l'intero Medio Oriente.
Le drammatiche vicende di questi giorni - l'inaccettabile e esecrabile uso di armi chimiche contro una popolazione inerme e la reazione militare sanzionatoria che può innescare - ci dicono ancora una volta che nessuna soluzione può derivare dalle armi e che e' assoluta e indifferibile urgenza una forte iniziativa politica e diplomatica per far tacere le armi e restituire la parola al negoziato, unica strada per costruire una pace possibile e condivisa.
La Conferenza di Bruxelles deve essere sostenuta con convinzione da ogni governo e da tutta la comunità internazionale, richiamando ogni attore del dramma siriano ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. A nessuno sara' perdonato indifferenza, passività o opportunismo di fronte all'enorme prezzo di sangue, sofferenze e distruzioni che la Siria ha pagato e continua a pagare.

Patrizia Toia: Una risposta internazionale all'ignobile attacco con armi chimiche contro donne e bambini e' doverosa, ma deve concentrarsi sullo sforzo diplomatico e politico coinvolgendo tutti i maggiori partner mondiali che oggi invece giocano, ambiguamente e irresponsabilmente, una loro partita di affermazione e di potere e offrono cosi' al regime di Assad una copertura e spesso un supporto. E' quanto mai indispensabile percio' sostenere gli sforzi diplomatici e l'unitarietà dell'azione dell'Europa, a partire dalla riunione dei ministri degli Esteri di lunedi' prossimo e dalla seconda Conferenza sulla Siria che si terrà a Bruxelles il prossimo 24 e 25 aprile, che deve essere l'occasione finalmente efficace per imboccare una strada che blocchi gli orrori di una cosi lunga guerra e le sofferenze della popolazione civile. L'iniziativa dell'Europa presuppone una strategia piu' lungimirante degli attacchi missilistici decisi dagli alleati o di un cinico disimpegno filorusso, che coprirebbe le evidenti responsabilita' di Putin.
In una delle fasi piu' drammatiche della crisi siriana l'Italia affronta la situazione senza un governo nelle piene funzioni. Dai cosiddetti vincitori delle elezioni vi e' silenzio o parole a meta'. Condannare la guerra in Siria e la linea degli attacchi missilistici non basta e puo' diventare un'ipocrisia se non si e' in grado fornire una valida alternativa diplomatica. Oggi l'Italia dovrebbe avere una voce forte e farsi promotrice in Europa di una iniziativa comune. Purtroppo pero' l'Italia paga, anche a livello diplomatico e internazionale, il prezzo del No a referendum del 2016 che ci condanna a essere un Paese perennemente instabile e quindi irrilevante.
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