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Basta assistere immobili, ora nuova fase e recuperiamo la capacità di confronto interno

Written by Dario Franceschini.

Dario Franceschini "L'interesse del Paese deve venire prima di quello del partito. Io credo che non basti assistere a quello che avviene. Nessuno ha vinto in modo tale da poter governare il Paese e allora penso che non basti più soltanto assistere. La prima fase, con la direzione che ha dato la linea dell'opposizione, penso sia stata giusta, ma oggi dobbiamo prepararci a una seconda fase. Non sto proponendo un governo con M5s o di entrare in un governo Di Maio. Dobbiamo condizionare M5S perché diventi una forza riformista": lo ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini all'assemblea dei parlamentari del Pd, secondo quanto si apprende da fonti che partecipano alla riunione al Nazareno.
"Dobbiamo dire in questo momento che l'interesse del Paese, che viene prima di quella del partito, ci porta a contrastare l'ipotesi di un governo M5s-Lega. - ha proseguito Franceschini - Dobbiamo fare tutto il possibile nelle condizioni date perché quella cosa non avvenga: evitare la nascita di quel governo, che non conviene al Paese ma penso non convenga neanche al Partito democratico. Dobbiamo impedire che l'Italia diventi come l'Ungheria, dobbiamo impedirlo se abbiamo senso di responsabilità. Se nasce un governo sovranista di lunga durata si fanno la legge elettorale e si votano il presidente della Repubblica".
"Siamo di fronte a un Movimento strutturalmente ancora debole, che non sa dove andare, lo si vede da come si è rivolto tanto al Pd quanto alla Lega. Dentro c'è di tutto. Ma anche nei gruppi dirigenti loro c'è di tutto: destra, sinistra, europeismo, antieuropeismo, e qualche idea buona" - ha aggiunto - "Allora cosa vogliamo fare di fronte a questo movimento che ha un terzo degli elettori fra i quali molti nostri? Alle Europee abbiamo preso il 40% ma questa volta abbiamo preso il 19% e quel 21%, non essendo cresciuto l'astensionismo, da qualche parte è andato. Vogliamo che vada tranquillamente verso una destra populista? Credo che i quattro punti indicati da Martina siano un punto per riprendere il protagonismo del Pd: siccome si è visto che non sono riusciti a formare un governo, perché non sviluppare noi una iniziativa? Altroché rifiutare il confronto. Addirittura le consultazioni sono state sospese perché i partiti si parlino tra loro. Non è che ci compromettiamo se parliamo".
"Perché - si è domandato - non ci infiliamo nelle loro contraddizioni? Perché non diciamo 'siamo pronti a dialogare con chi condivide questi quattro punti' e vediamo come funziona? Anche perché non c'è solo la possibilità di andare al governo, si può graduare l'opposizione a seconda del numero dei punti condivisi. In politica c'è anche la riduzione del danno al Paese. Io credo che ci sia un grande spazio per l'iniziativa politica del Pd".
"Vi vedo già pronti a fare tweet: non sto proponendo un governo con M5s o di entrare in un governo Di Maio. Non mi attribuite cose non dette per costruire uno schema di comodo. E aggiungo che parlo per me, libero. Non impegno nessuno, non ho voglia in questa legislatura di impegnare nessuno e dico come la penso" - Ha precisato Dario Franceschini - "Ci sono momenti nella vita politica in cui l'interesse del Paese e del partito coincidono. In altri momenti non coincidono e la scelta si fa più difficile: noi siamo in questo quadro. Il governo Lega-M5S apparentemente aiuta il Pd, perché ti trovi di fronte a un governo che tendenzialmente farà male e noi potremmo avere un vantaggio all'opposizione. Capisco, ma non possiamo immaginare che un governo sovranista faccia del bene al Paese, che lo auguriamo al Paese". E si rivolgendosi al capogruppo al Senato Andrea Marcucci: "Andrea, scappano i tweet, ma quel tweet non doveva scappare. 'Non vedo l'ora che facciano un governo M5s-Lega’ Non conosco nella storia mondiale un partito che si auguri che facciano un governo i suoi avversari perché così pensa di guadagnare qualche voto".
Per quanto riguarda invece le questioni interne al PD, Franceschini ha affermato: "Dobbiamo recuperare una maggior capacità di confronto, senza gettare fango, senza insinuare sospetti di complotti. La condizione è sapere ascoltarsi, rispettare le posizioni diverse nel Pd non solo nei gruppi dirigenti. Ieri c'era un gruppo di militanti che raccoglieva firme per espellere Boccia, Emiliano e Cuperlo: qualcosa non va. Ricominciamo a parlare di politica, ad ascoltarci e a rispettarci. Ognuno ha una visione diversa, magari di minoranza, ma in un grande partito è importante. Questa disabitudine a discutere è quella che ci ha fatto saltare l'analisi sul voto, che abbiamo saltato per passare direttamente a cosa si deve fare, senza una analisi profonda della sconfitta". "Troppo comodo - ha proseguito il ministro della Cultura - mettere tutto sotto l'onda populista; certo questa è essenziale, ma ci sono elementi nazionali, i nostri errori e dovremo trovare il modo di parlarne. Non possiamo rimuovere una sconfitta di queste dimensioni. Dobbiamo trovare l'occasione di parlarne e approfondire: per esempio immaginavamo che nostri elettori si sarebbero astenuti e invece sono andati consapevolmente a votare M5s e Lega. Una decisione molto chiara che non possiamo far finta di ignorare", ha concluso.

Fonte: Ansa
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