Responsabilità delle crisi bancarie
La Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario sta cercando di capire le responsabilità delle crisi avvenute e le norme da mettere in campo per una maggior tutela dei risparmiatori. L’obiettivo dei lavori della Commissione è, quindi, cercare di capire cosa non ha funzionato per porvi rimedio e evitare che poi eventi di questo tipo si ripetano.
Il fatto che si avvicini la campagna elettorale ha prodotto il risultato che in alcuni momenti si è data maggiore attenzione mediatica alla polemica politica che non ad altre questioni ma nella lunga audizione di Visco, ad esempio, in Commissione si è discusso per circa 10 minuti di Boschi e Renzi su cui erano state poste domande e il resto del tempo è stato dedicato alle ragioni delle varie crisi bancarie.
Dopo l’audizione di Visco, inoltre, si è confermato che né Maria Elena Boschi né altri del Governo hanno mai fatto alcuna pressione sulla vicenda di Banca Etruria o altro.
Ora si cerca di dire che il Governo Renzi si è occupato esclusivamente di Banca Etruria ma in quel Governo, invece, sono stati approvati alcuni provvedimenti per salvare i correntisti e i lavoratori delle banche in crisi, è stata fatta la riforma del Credito Cooperativo, è stata fatta la riforma delle Banche Popolari: tutte cose che, se fossero state fatte prima, probabilmente avrebbero evitato alcuni dei problemi che si sono verificati.
Questo Governo, infatti, si è trovato ad affrontare e gestire una crisi che tutti i Governi precedenti non avevano affrontato, neanche quando ne avevano avvertito i segnali.
Sicuramente la crisi economica ha pesato perché i titoli di Stato che avevano in pancia alcune banche, nel momento in cui sono stati svalutati, hanno determinato una crisi del sistema ma a questo si somma altro.
Ci sono alcune responsabilità degli amministratori legate alla loro mala gestione; alcuni hanno fatto cose che non avrebbero dovuto e c’è una Vigilanza che non è intervenuta per tempo. In alcune vicende, infatti, c’è stata una mancanza di Vigilanza da intendere non solo per i rimpalli ma anche per gli strumenti limitati di cui è dotata. Inoltre, ci sono risparmiatori truffati perché i prospetti non erano chiari; sono state fatte emissioni di obbligazioni in banche che erano in gravi difficoltà senza spiegare ai risparmiatori qual era il tasso di rischio e su queste questioni era compito della Vigilanza intervenire.
C’è stata poi anche una responsabilità della politica.
L’ex Ministro dell’Economia Tremonti, ad esempio, sarebbe importante che venisse in Commissione perché potrebbe spiegare come mai prima dell’entrata in vigore del bail-in, mentre tutti i Paesi europei hanno messo soldi per mettere in sicurezza le banche, in Italia non si è fatto nulla e si è rimasti immobili di fronte ad una situazione di crisi che stava avanzando, magari raccontando che i ristoranti erano pieni e tutto andava bene mentre in realtà c’erano problemi seri.
Le responsabilità politiche non possono essere attribuibili solo a chi c’è ora e ha cercato di agire: ci sono anche responsabilità politiche di che, come Tremonti, dice di aver predetto la crisi ma non ha fatto nulla per evitare che si arrivasse poi a queste vicende.
Ci sono anche norme che mancavano e che vanno fatte: abbiamo audito delle Procure che hanno segnalato di aver visto compiere alcuni illeciti ma non si poteva intervenire.
Di questo si discute in Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
Alcuni hanno lavorato per ridurre tutta la vicenda delle banche alla Boschi e affinché in Commissione Banche si parlasse della Boschi e ora gli stessi si vengono a lamentare che la Commissione è una barzelletta perché si discute della Boschi, che non c’entra nulla con la questione delle banche.
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