Reddito di Inclusione: provvedimento storico

L’istituzione del reddito di inclusione fa parte della prima legge approvata in Italia per aiutare i poveri.

La legge è arrivata in un momento particolare in cui la crisi ha lasciato sul campo moltissimi problemi e nel nostro Paese sono aumentate le povertà. Credo, però, che sia giusto sottolineare che, mentre tanti agitano nei comizi il dato drammatico della povertà, poi c’è chi - come il Governo, il Parlamento, unitamente ad una rete di associazioni che si occupano dei bisognosi - agisce.

L’istituzione di un reddito di inclusione non risolve certamente i problemi ma garantisce un sostegno al reddito a 800mila famiglie (circa 1,5 milione di persone).

Con la Legge di Bilancio, inoltre, sono state aggiunte risorse pari a 300 milioni di euro e, quindi, si è estesa la platea degli aventi diritto al Reddito di inclusione.

Voglio sottolineare che non si tratta di una misura assistenziale.

Il reddito di inclusione serve a dare sostegno al reddito a chi ne ha bisogno ma anche a garantire che, nei 18 mesi in cui verrà percepito l’aiuto, per quelle persone si attivino meccanismi che cerchino di metterle nel mondo del lavoro e, quindi, consentire a quelle famiglie di uscire da una condizione che non deve diventare patologica e permanente ma deve essere solo transitoria.

La Legge di Bilancio stabilisce anche che nei prossimi anni ci saranno ulteriori investimenti significativi su questo tema. A mio avviso il Reddito di Inclusione è, quindi, una misura importante.

Con il Partito Democratico siamo impegnati in una campagna informativa: abbiamo realizzato 80 presidi sparsi in tutta la città, con maggiore attenzione ai quartieri popolari per raccontare la prima legge nazionale che dà aiuto alle persone più povere, perché vogliamo che chi ha diritto al reddito di inclusione ne sia a conoscenza.

Spesso, infatti, le persone più povere sono anche quelle che hanno meno accesso ai servizi e meno opportunità di reperire le informazioni utili; per questo l’iniziativa del PD va nella giusta direzione.

Oltretutto l’iniziativa del Reddito di Inclusione continua a ricevere una scarsa attenzione dal punto di vista mediatico. Ogni volta che c’è un dato drammatico sulla povertà, infatti, finisce sulle prime pagine dei quotidiani, mentre quando abbiamo approvato queste norme per dare sostegno ai poveri ne è stato dato risalto solo da Avvenire.

Queste questioni per noi non sono da agitare propagandisticamente. I problemi vanno enunciati per risolverli. Enunciarli solo per fare propaganda è un errore. Chi una responsabilità politica e di Governo deve provare ad affrontare i problemi.

A Milano, in soli 8 giorni sono state presentate 2.800 domande per avere il reddito di inclusione.

Nei prossimi mesi verificheremo quali saranno gli effetti dell’introduzione di questa misura ma resta comunque un grande provvedimento storico e che qualifica questa legislatura e questo Governo.