Dare sostegno a consultori pubblici e badanti
Un forte sostegno ai consultori pubblici. Questo quanto chiede un ordine del giorno discusso in Consiglio regionale, in occasione della discussione del bilancio di previsione, di cui sono prima firmataria, che è stato respinto dalla maggioranza. La Regione ha avviato una riforma dei consultori, che prevede la loro trasformazione in generici centri per la famiglia. Nello stesso tempo molte Asl stanno riducendo il personale, che già aveva subito pesanti tagli negli anni passati. Il rischio è che siano snaturate le funzioni attribuite loro dalla normativa nazionale e che non siano più assicurati i servizi. Non vogliamo che ciò accada. Per questo abbiamo chiesto alla giunta di sviluppare la rete dei consultori pubblici e assicurare loro le risorse economiche e professionali necessarie a offrire i servizi per cui sono stati creati: sostenere le donne nel percorso di maternità e sessualità consapevole e affiancarle nella crescita dei figli. La giunta, ancora una volta ha scelto di respingere la nostra proposta e arroccarsi su posizioni, in totale continuità con la precedente amministrazione, tanto distanti da non poter essere condivise in alcun modo.
La giunta destini alle famiglie risorse per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Questo quanto ho chiesto con un ordine del giorno discusso in Consiglio regionale, in occasione della discussione del bilancio di previsione, bocciato dalla maggioranza. Il problema è davvero drammatico; non si può ignorarlo. Nei prossimi 30 anni gli over 65 aumenteranno di un 1,4 milioni, molti di loro saranno affetti da pluripatologie croniche e non saranno autosufficienti. E’ dovere delle istituzioni farsi carico delle famiglie, dare loro un sostegno, senza il quale per loro non sarà possibile garantire assistenza ai propri anziani. In merito avevamo già presentato un progetto di legge finora mai trattato. Ora abbiamo chiesto alla giunta di mettere a disposizione delle famiglie in difficoltà economica, con anziani a carico bisognosi di assistenza continua, risorse per garantire loro un aiuto fattivo e offrire agli enti locali risorse utili alla for-mazione delle badanti. Questo garantirebbe una migliore qualità dell’assistenza, l’emersione del lavoro irregolare e una maggiore tutela del lavoro delle assistenti famigliari stesse.