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Nuovo Codice dello Spettacolo

Written by Ezio Casati.

Ezio Casati La legge delega al Governo sul riordino dello spettacolo - derivante dallo stralcio dell’articolo 34 del testo originario "Disciplina del cinema, dell'audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma normativa in materia di attività culturali" - costituisce una risposta adeguata ad un settore che attende una riforma organica da oltre trent’anni. La scorsa settimana con il voto definitivo alla Camera siamo riusciti a raggiungere un obiettivo importante, perchè si agisce sui settori direttamente coinvolti nella creazione e realizzazione della cultura e dell'arte.
Gli elementi più importanti della riforma, che mi preme evidenziare, sono:
-la piena attuazione della Costituzione della Repubblica, dei trattati dell'UE e delle convenzioni dell'UNESCO al fine di promuovere e sostenere lo spettacolo, nella ricchezza delle sue diverse espressioni (dal cinema, alla musica, alla danza) quale fattore indispensabile per lo sviluppo della cultura ed elemento di coesione e di identità nazionale. Lo spettacolo è insomma lo strumento più importante per la diffusione della conoscenza, della cultura e dell’arte italiane in Europa e nel mondo;
- questa legge, questo nuovo Codice, riconosce l'utilità sociale dello spettacolo ai sensi della legge sul Terzo settore. Quindi anche per le associazioni, le imprese e gli altri enti dello spettacolo sarà possibile usufruire degli incentivi e delle agevolazioni previste.
Questa legge estende il settore dello spettacolo, includendo la musica contemporanea popolare, la danza, i carnevali storici e le rievocazioni storiche. Oltre al riconoscimento giuridico, per la prima volta, si darà ai carnevali e rievocazioni storiche l'accesso al Fondo Unico dello Spettacolo (FUS), in quanto parte integrante del patrimonio culturale, artistico, sociale ed economico del Paese.
Mi sembra importante sottolineare, inoltre, che saranno favorite professionalità specifiche nell'insegnamento e verranno sostenuti percorsi formativi professionalizzanti su tutto il territorio nazionale. Con riferimento alle attività circensi, i decreti legislativi dovranno rivedere la graduale eliminazione dell'utilizzo degli animali nei circhi. Con riferimento alla promozione di programmi di educazione si dovrà destinare il 3% della dotazione del FUS alle scuole di ogni ordine e grado per la “formazione” allo spettacolo.
Novità importanti del Codice dello spettacolo saranno:
-l'istituzione del Consiglio Superiore dello Spettacolo, al quale organo sono attribuiti compiti di consulenza e di supporto nella elaborazione ed attuazione delle politiche del settore;
-l'aumento progressivo delle risorse destinate alla dotazione del FUS, il quale disporrà di una dotazione di ulteriori 9,5 milioni di euro per il 2018-2019. Il fondo raggiungerà quota 22,5 milioni a decorrere dal 2020. L'intero sistema di riparto dei finanziamenti seguirà criteri di valorizzazione della qualità delle produzioni, di finanziamento selettivo per i progetti dei giovani under 35, di conservazione del patrimonio musicale, teatrale e coreutico, di promozione dell'accesso al credito agevolato, con un particolare riferimento ai giovani artisti, di valorizzazione, infine, di piani straordinari per la ristrutturazione e l'aggiornamento tecnologico delle strutture destinate allo spettacolo, con particolare riferimento nei comuni con meno di 15.000 abitanti.
-l'estensione dell'Art Bonus all'intero settore dello spettacolo, il credito d'imposta del 65% per favorire le erogazioni liberali a favore della cultura, oggi già applicabile alle fondazioni lirico-sinfoniche e ai teatri di tradizione, è esteso anche alle erogazioni in favore di istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione - senza scopo di lucro.
Infine mi fa piacere sottolineare che la nuova legge destina specifiche risorse, 4 milioni di euro, a favore di attività culturali nelle regioni colpite dai terremoti, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

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