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Il Rosatellum è l'unica legge possibile

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento in Senato durante la discussione sulla Legge Elettorale (video).

Alla Camera dei Deputati, qualche mese fa, non il PD ma altre forze politiche hanno scelto di far saltare una legge elettorale disegnata sul modello tedesco. Su quella legge vi era un ampio accordo ed è saltata perché qualcuno - M5S - ha deciso di votare una modifica del testo concordato, contrariamente a ciò che si era impegnato a fare e dimostrando, così, una strana idea degli accordi politici; pensando che quando se ne fa uno poi si può decidere liberamente e unilateralmente cosa conviene e cosa non conviene sostenere.
Quel voto, però, non ha fatto venir meno le ragioni per fare in Parlamento una legge elettorale che sia frutto di un accordo ampio tra le forze presenti in queste Camere.
Le ragioni a cui il Presidente della Repubblica ci ha spesso richiamato restano, infatti, tutte in campo.
C’era e c’è la necessità di una legge elettorale che renda omogenei i sistemi di Camera e Senato per ridurre l’ingovernabilità.
C’era e c’è la necessità di una legge che restituisca forza alla rappresentanza di genere.
C’era e c’è la necessità di una legge elettorale fatta dal Parlamento e non fatta di risulta sulle sentenze della Corte Costituzionale.
Per mesi ci hanno accusato di non voler fare la legge elettorale al fine di favorire l’ingovernabilità e favorire l’inciucio. Gli stessi adesso gridano allo scandalo e ci accusano di fare una legge elettorale che favorisce l’inciucio.
In realtà, noi non abbiamo mai smesso di lavorare per rispondere ai richiami giusti del Capo dello Stato, guardando all’interesse del Paese.
Oggi siamo arrivati in Aula al Senato con una legge approvata alla Camera dei Deputati con un numero di consensi che mai c’è stato in Parlamento per una legge elettorale. Questo lo voglio sottolineare a chi ci dà lezioni di democrazia.
Credo, quindi, che si debba riflettere. Altro che richiami alla dittatura: siamo di fronte ad una legge condivisa dalla maggioranza e da una parte importante dell’opposizione.
In questi giorni, ho sentito parlare di “eversione”, “fascismo”; il PD è stato accusato di essere “peggio di Mussolini”.
Trovo legittimo il dissenso; non sta a me giudicare le forme in cui si sceglie di esprimerlo ma - come diceva qualcuno - “le parole sono importanti”. Invito, quindi, tutti a riflettere sul fatto che il giorno in cui ci fosse un vero rischio per la democrazia - cosa che auspico non avvenga mai - rischiamo di non aver più parole se ora ne abusiamo e svuotiamo di senso tutte quelle parole. Oltretutto, non so quanto sia coerente con la cultura democratica, pensare che chi vota diversamente da come la si pensa lo fa soltanto se è ricattato o comprato con un seggio, così come, nel corso della discussione in Senato, sono stati accusati di essere tutti coloro che voteranno questa legge elettorale.
Certo, questa legge elettorale non è la nostra. Per il PD sarebbe servita una legge elettorale in cui gli elettori possano scegliere chi governa e che garantisca a chi viene scelto dagli elettori la possibilità di poter avere in Parlamento i voti necessari per governare ma non c’era la maggioranza per votare in Parlamento la legge elettorale che avremmo voluto.
Il Rosatellum, comunque, è una buona legge ed è la legge elettorale possibile oggi.
È una legge che introduce una quota di maggioritario importante e che favorisce l’aggregazione di forze che condividono proposte e progetti per il futuro e che riduce i rischi di ingovernabilità.
Questa è una legge che allo stesso tempo garantisce la rappresentanza di genere e la rappresentanza dei territori.
È una legge costruita guardando alle sentenze della Corte Costituzionale e che garantisce con i collegi uninominali la possibilità di scegliere i rappresentanti del proprio territorio e di conoscere e scegliere di conseguenza i candidati dei listini plurinominali.
A chi grida allo scandalo, teorizzando che solo le preferenze consentono la scelta ai cittadini, voglio ricordare innanzitutto che l’accordo che avevamo fatto tutti sul sistema elettorale tedesco prevedeva i capolista bloccati; e in secondo luogo che, in una parte del Paese, le preferenze possono consentire, come abbiamo troppo spesso visto, condizionamenti che con la libertà di scelta e con la libertà degli elettori hanno poco a che fare.
Credo che questo sia il momento della responsabilità, come richiamava anche il Presidente Napolitano.
Non è il momento della propaganda. Chi, dopo aver criminalizzato il voto segreto, oggi teorizzava che dovrebbe diventare la regola e ne ha proposti 48.
Serviva una legge elettorale nuova, fatta dal Parlamento e lo stiamo facendo. Tra poco sarà sconfitto chi, invece, la legge non la vuole, come ha dimostrato affossando il tedesco e oggi dicendo tutto e il suo contrario pur di lasciare le cose come stanno. Il Rosatellum è la migliore legge possibile in questo Parlamento e per farla ognuno di coloro che la voterà ha rinunciato a qualcosa: una larga maggioranza in questo Parlamento, infatti, ha scelto di far prevalere l’interesse del Paese.
Come chiedeva il capogruppo M5S, ci sarà traccia di questa discussione e sarà quella lasciata da una maggioranza e da una gran parte dell’opposizione che, come si deve fare sulle regole, hanno condiviso questa legge elettorale e si sono assunti la responsabilità di farla.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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