I dati di ripresa sono il frutto di ciò che la politica ha fatto in questi anni

Intervento a 7Gold.

Tutti i dati di questo periodo certificano che l’Italia è uscita dalla crisi.

Le stime del PIL certificano che abbiamo superato addirittura le previsioni fatte con l’ultima Legge di Stabilità, che tutti davano per sovrastimate.

Ci sono, quindi, molti indicatori positivi: c’è una fortissima ripresa della fiducia da parte degli imprenditori e dei consumatori, che è tornata a livelli pre-crisi. Siamo anche tornati ad avere il numero di occupati che c’era nel 2008, prima della crisi: nessuno lo aveva previsto.

Questi dati, dunque, dicono che possiamo guardare al futuro con un po’ di maggiore fiducia e che possiamo chiudere con la propaganda di chi dice che tutto va male e siamo un Paese in declino.

Il Paese ha bisogno di fiducia e di speranza e non siamo condannati ad un inarrestabile declino, non lo eravamo neanche prima e questi dati lo dimostrano e cominciano anche ad essere importanti per la vita quotidiana delle persone.

L’aumento del PIL, infatti, vuol dire anche maggiori risorse a disposizione dello Stato e, quindi, il punto è come queste risorse, nella nuova Legge di Stabilità, potranno essere utilizzate per aiutare di più le famiglie con il reddito di inclusione e per garantire la decontribuzione per le assunzioni dei giovani.

I dati di ripresa sono reali e sono il frutto di ciò che la politica si è impegnata a fare in questi anni per riportare occupazione, rimettere le imprese nella condizione di competere e ridare fiducia ai consumatori. Il reddito di inclusione è la prima legge nazionale di contrasto alla povertà che è stata fatta in questo Paese. Non interviene su tutti i poveri perché le risorse sono limitate ma si sta parlando di 400mila famiglie che non avevano un reddito e da oggi invece lo avranno. È un provvedimento importante che ci eravamo impegnati a fare e lo abbiamo fatto.