I paragoni di Berlusconi sono sciacallaggio storico
Non avevo ancora pensato che il declino del ricordo, il normale invecchiamento dei testimoni, avrebbe permesso a dei bestemmiatori della storia, a degli sciacalli delle tragedie altrui di paragonare se stessi o i propri figli, oppure, come nel caso di Mantovano in Israele, i propri adorati leader a coloro che nel corso del nazismo e del fascismo italiano, per la colpa di essere nati ebrei, furono sottoposti ad una persecuzione terribile di cui ancora non ci capacitiamo.
Insomma Berlusconi paragona i sentimenti dei propri figli a quelli degli ebrei sotto il nazismo, come se i suoi figli fossero stati costretti ad abbandonare la scuola o a essere licenziati o a venir depredati di tutti i propri averi oppure a vedersi sottratta la propria attività, o ancora a nascondersi come ladri e infine arrestati, separati, per essere poi deportati. Per poi divenire numeri, poi schiavi e poi cenere dopo essere morti per gasazione. E qualcuno per lui paragona la vicenda del Cavaliere a quella tragedia.
Ma in quale rivolo della storia siamo finiti, dove tutto è un supermercato, e tutto può essere utilizzato, basta che serva, che faccia parlare di se, basta che permetta, come nel caso di Berlusconi e dei suoi più devoti lacchè è di tramutare quella vicenda in un martirologio bugiardo e blasfemo di se stessi? La storia chiede di ribellarsi alla menzogna, e io personalmente non smetterò mai di farlo.