Parliamo di Città Metropolitana
Da quasi due anni a questa parte i cittadini di Milano e di tutto l’hinterland hanno a che fare con un nuovo ente: la Città Metropolitana ha preso il posto dell’ormai ex Provincia. I confini, geografici e istituzionali, tra il capoluogo regionale e le città della sua cintura, stanno via via svanendo: i residenti di Milano, quelli di Sesto San Giovanni, come di Rozzano (solo per citare alcuni Comuni dell’area meneghina) si sentono abitanti di una “città diffusa”, di un’area vasta e popolata. Ma che cos’è Città Metropolitana e come funziona?
Per conoscere meglio la sua storia, ma ancora di più gli ingranaggi che ne regolano il funzionamento presente e le dinamiche che sono sfide per il futuro, Arianna Censi, il nuovo vice sindaco metropolitano, cioè il numero due di Beppe Sala nel governo dell’area milanese, racconta a Mi-Tomorrow la nuova macchina che ha preso il posto della vecchia Provincia.
Per conoscere meglio la sua storia, ma ancora di più gli ingranaggi che ne regolano il funzionamento presente e le dinamiche che sono sfide per il futuro, Arianna Censi, il nuovo vice sindaco metropolitano, cioè il numero due di Beppe Sala nel governo dell’area milanese, racconta a Mi-Tomorrow la nuova macchina che ha preso il posto della vecchia Provincia.
Che cosa replica a chi ritiene che Città?
«Spiace che sia percepita in questo modo. Ma il compito di questo ente è fondamentale per la vita dei cittadini».
In parole povere, cos’è una Città Metropolitana?
«Ci sono aree metropolitane che necessitano di forme di governo che possano gestire processi altrimenti non controllabili su scala locale. La Città Metropolitana è una risposta a questo bisogno: una visione strategica complessiva di una vasta area geografica. Se pensiamo al nostro caso, quindi a Milano, parliamo di 133 Comuni, circa 3 milioni di abitanti, di cui 1,8 abitano fuori dal capoluogo».
Come funziona?
«La Città Metropolitana sostituisce in un certo senso la Provincia. E’ governata dal sindaco metropolitano, da un consiglio metropolitano composto da 24 persone che sono state elette dai consiglieri comunali di tutti i Comuni dell’area, e da una conferenza metropolitana che riunisce tutti i sindaci. Nello statuto è prevista l’elezione diretta del Sindaco, cosa che fin qui non è ancora avvenuta: saranno dunque i cittadini a scegliere i loro rappresentati anche per questo livello istituzionale».
Quali sono i compiti di Città Metropolitana?
«Come dicevo prima, governare un territorio vasto, connettere i territori e definire politiche altrimenti non gestibili su scala locale».
Un esempio concreto?
«In una parola, mobilità. Uno degli ambiti di intervento più importanti è quello di pensare il sistema di trasporto pubblico locale affinché connetta tutte le città del territorio, senza escludere i cittadini. Questo è anche uno dei temi più delicati».
Ma i Comuni della cintura meneghina da anni si lamentano della disparità delle tariffe dei trasporti.
«Mi lasci dire che si tratta di una delle mie battaglie. Penso che le tariffe vadano ripensate sulla distanza percorsa e che debbano premiare chi utilizza più mezzi, e quindi fa una scelta più difficile e anche più coraggiosa rispetto a chi utilizza l’auto. Oggi se un cittadino cambia 3 mezzi per andare al lavoro viene penalizzato».
Quali sono sfide per il futuro?
«Occorre una legittimazione istituzionale. Dobbiamo poter fare. Poche cose, ma chiare. Nel passaggio dalla Provincia, Città Metropolitana ha ereditato poche funzioni specifiche. Ecco, Città Metropolitana dovrà crescere nel suo ruolo strategico e pianificatorio».
Per seguire l'attività di Arianna Censi: sito web - pagina facebook