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Inclusione scolastica degli studenti disabili

Written by Arianna Censi.

Arianna Censi Per oltre 2400 famiglie della Città Metropolitana di Milano e per almeno altrettante del resto della Lombardia il 2017 si apre con un grande punto interrogativo: dal 9 gennaio, alla ripresa della scuola, i loro figli disabili potranno ancora contare sui servizi di trasporto e assistenza?
I fondi messi a disposizione dallo Stato coprivano il servizio fino al 31 dicembre, poi avrebbe dovuto intervenire la regione. Il Consiglio regionale ha però stabilito che la Lombardia si farà carico della questione solo dal settembre 2017.
Finito il tempo del confronto si apre quello della protesta. Bisogna rispettare la legge.

Articolo pubblicato da Il Giorno:

Davanti alla "paura" dichiarata da una mamma per il futuro scolastico del figlio disabile dal 9 gennaio in poi, la vicesindaca Arianna Censi si lascia andare. Lascia andare quel linguaggio prudente che aveva tenuto fino allora. «La negoziazione è finita – va giù dura – questo è un fallimento delle istituzioni. Siamo al limite della protesta istituzionale per vedere riconosciuti i vostri diritti. Ci appelliamo al presidente Maroni perché convochi la prima settimana di gennaio una giunta straordinaria e stanzi i fondi necessari per i prossimi sei mesi di anno scolastico. Così non fosse, non avremo problemi a garantire il nostro supporto alle famiglie che vorranno ricorrere alla Corte Costituzionale».
All'incontro convocato a Palazzo Isimbardi ci sono genitori, dirigenti, docenti, associazioni, cooperative. Il tema è caldo: in un Paese che ha appena celebrato le gesta di Bebe Vio, la schermitrice oro paralimpico a Rio, non si trovano i fondi per coprire gli interventi di inclusione scolastica di studenti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, dall’assistenza al trasporto a scuola. «Abbiamo atteso l’ultima giunta della Regione – spiega la numero due della Città Metropolitana – sperando in un provvedimento. Non è successo. Circa 2.400 alunni dal 9 gennaio rischiano di perdere questi servizi a noi assegnati in gestione su delega della Regione. Ma senza la dotazione finanziaria necessaria, il 40% dallo Stato, il 60% dal Pirellone, non siamo più in grado di sostenerne i costi. E questa situazione torna ogni anno». Secondo il direttore del settore Welfare di Palazzo Isimbardi, Dario Parravicini, «per coprire gli interventi da gennaio a giugno occorrono 6,5 milioni di euro. In più, per i primi sei mesi del 2016, i 6,3 milioni di euro utilizzati sono stati coperti dai Comuni per 5,5 milioni, il resto dai Centri di formazione professionale, e dalle scuole». Alla Regione spettano così il rimborso del 2016 e il finanziamento dei prossimi mesi, come preteso a settembre in una lettera dal sindaco metropolitano Giuseppe Sala. Già arrivati e finiti i fondi statali (3,5 milioni di euro) che hanno consentito – in ritardo – di coprire le spese fino a Natale. La Città Metropolitana non può anticipare le risorse, le sue funzioni sono vincolate.

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