Le proposte contenute nella Legge di Bilancio
Quella che il Governo ha presentato e che il Parlamento si sta preparando a discutere è una legge finanziaria importante per la vita di tante persone ma anche per il futuro del Paese.
Innanzitutto, ora c’è bisogno di far fronte alle necessità che hanno creato i tremendi terremoti avvenuti nel Centro Italia: assistere da subito le popolazioni colpite garantendo loro un tetto, creare le condizioni per la rapida ricostruzione degli edifici pubblici e privati e delle attività produttive, ma anche prevedere interventi in tutte le aree a rischio che consentano di adeguare le costruzioni alle normative antisismiche, anche quelle già esistenti.
Per rispondere a queste esigenze, nei prossimi giorni in Senato si voterà il decreto già fatto dal Governo che blocca gli oneri fiscali o finanziari che gravano sulle vittime del terremoto, stabilisce le modalità per la ricostruzione, definisce le linee di finanziamento sia per gli edifici pubblici che per quelli privati e le norme poste a garanzia della trasparenza, per evitare corruzione e sprechi di denaro.
Sarà poi la stessa finanziaria a stabilire gli incentivi, previsti fino all'80%, per gli interventi antisismici che potranno mettere in sicurezza le case.
Sempre sul tema casa, in finanziaria sono previsti ulteriori incentivi - questa volta fino al 70% - per gli interventi che migliorano la qualità energetica degli edifici.
Sarà prorogato l'ecobonus per chi ristruttura riducendo i consumi energetici o utilizza energie rinnovabili, sarà dimensionato alla categoria energetica che si raggiunge coi nuovi interventi e, soprattutto, sarà esteso ai condomini interi fino al 2021.
Allo stesso modo sarà prorogato il bonus del 50% per chi ristruttura e acquista mobili e elettrodomestici.
Questo sulla casa, quindi, è certamente un intervento importante ma non l'unico né forse quello più rilevante.
Dal punto di vista sociale, infatti, sono previsti tre interventi molto significativi.
Innanzitutto quello sulle pensioni: da una parte si estenderà la quattordicesima a tutte le pensioni fino ai 1.000 euro, aumentandola per quelle più basse e dall'altra parte si consentirà a chi ha 63 anni e almeno venti anni di contributi e non ha lavoro di andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima del termine attualmente previsto, senza alcuna penalizzazione; lo stesso toccherà a chi fa lavori usuranti.
Con una penalizzazione ridotta potranno, invece, anticipare la pensione tutti gli altri.
Si daranno così risposte parziali ma importanti a chi ha pensioni troppo basse e alla necessità di dare la possibilità alle persone di poter scegliere quando e a che condizioni andare in pensione.
Oltre a ciò, sono previsti incentivi alle aziende che assumono al Sud e che avranno il 100% di esenzione dagli oneri contributivi e, per la prima volta dopo molti anni, l'aumento (di 2 miliardi) dei soldi per la Sanità e la salute con la possibilità sia per gli ospedali e le aziende sanitarie, insieme alle Forze dell'ordine, di fare nuove assunzioni (10mila) dopo anni di blocco delle stesse. Infine, sul sociale c'è un ulteriore stanziamento di 600 milioni di euro per il piano povertà. Queste scelte importanti e onerose non faranno però venire meno l'impegno per ridurre le tasse per le imprese e per incentivare gli investimenti: sono confermate la riduzione dell'IRES e il 140% di ammortamento per chi acquista macchinari innovativi per la propria azienda.
Nelle prossime settimane la discussione porterà certamente altre novità e, già oggi, ce ne sono molte che non elenco (per esempio l'ulteriore riduzione del canone Rai che passerà dai 113 euro del 2015 a 90 euro e la chiusura di Equitalia). Ma già da oggi credo vada sottolineato con forza che non si sta parlando, come sostiene la propaganda di chi non ha argomenti, di promesse ma di fatti: queste sono scelte concrete utili per gli italiani, per chi ha più bisogno e per tutto il Paese; utili per superare la crisi e guardare al futuro con più fiducia. Sapendo che in questi due anni ci sono stati segnali importanti, anche se insufficienti, di ripresa per il Paese: si è ridotta dal 13 all’11% la disoccupazione, il Prodotto Interno Lordo ha ricominciato a crescere insieme alla produzione industriale. Certo è ancora poco ma questa finanziaria serve a proseguire e migliorare e a ridare speranza a tanti.
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