Comparto sicurezza e organico VVFF
Dichiarazione di voto sulle Iniziative per il rinnovo dei contratti dei comparti dei vigili del fuoco, delle forze dell'ordine e delle forze armate.
Siamo nella fortunata occasione di una convergenza su alcuni principi che sono espressi da varie mozioni e sulle quali il Governo, nella persona del Ministro Madia, ha espresso parere favorevole, in alcuni casi con riformulazione. Avremmo dovuto decidere dunque di parlare giustamente degli elementi che uniscono le varie mozioni che sono state presentate cioè della necessità di impegnare il Governo alla previsione di uno stanziamento di risorse finanziarie, nel disegno di legge di bilancio che stiamo per esaminare.
L'intento è quello di proseguire il cammino delle iniziative già messe in campo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, in particolare con attenzione al settore del comparto sicurezza anche in conseguenza della consapevolezza che tutti noi abbiamo dei difficili scenari internazionali e di lotta alla criminalità che impegnano ancora di più questo comparto. Oltre a dire di essere molto soddisfatto del fatto che ci sia una convergenza quasi di tutte le parti del Parlamento su questo aspetto, non posso tuttavia esimermi, poiché tuttavia alcune forze politiche, a cominciare, signor Presidente, dal collega Molteni della Lega, oltre a questo obiettivo comune, hanno voluto rilanciare una polemica sull'attività di finanziamento del comparto sicurezza da parte di questo Governo e poiché, non so per il collega Molteni ma per me, la fonte che più fa fede è la Ragioneria dello Stato in termini di analisi del bilancio nonché il bilancio del dipartimento pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, non posso esimermi dal ricordare qualche numero per ristabilire la verità. Infatti il comparto sicurezza, soccorso pubblico, difesa, onorevole Vito, ha sicuramente bisogno del nostro sforzo per impegnare il Governo a reperire le risorse per il rinnovo dei contratti ma ha anche bisogno della verità storica che qui, da alcuni di voi, è stata plasmata a proprio piacimento su ciò che è successo in passato. Mi si permetta di leggere poche, semplici righe che derivano dalla Ragioneria di Stato e dal Ministero dell'interno: «Lo stanziamento iniziale di competenza per il dipartimento della pubblica sicurezza nell'anno 2011 era di 7.375.220.000 euro; nel 2016 7.950.000 euro»: sono cifre non del Partito Democratico ma delle fonti di analisi del bilancio di questo settore. Il complessivo dato della Ragioneria dello Stato nelle ultime tre leggi di stabilità porta nel 2015 ad un investimento in positivo sull'insieme del complesso di questi tre comparti di 1.215.000 per il 2015, di 384 milioni in attivo per il 2016 mentre la precedente legge di stabilità – l'ultima del Governo precedente – portava un valore negativo, fonte Ragioneria dello Stato, di meno 342 milioni.
L'intento è quello di proseguire il cammino delle iniziative già messe in campo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, in particolare con attenzione al settore del comparto sicurezza anche in conseguenza della consapevolezza che tutti noi abbiamo dei difficili scenari internazionali e di lotta alla criminalità che impegnano ancora di più questo comparto. Oltre a dire di essere molto soddisfatto del fatto che ci sia una convergenza quasi di tutte le parti del Parlamento su questo aspetto, non posso tuttavia esimermi, poiché tuttavia alcune forze politiche, a cominciare, signor Presidente, dal collega Molteni della Lega, oltre a questo obiettivo comune, hanno voluto rilanciare una polemica sull'attività di finanziamento del comparto sicurezza da parte di questo Governo e poiché, non so per il collega Molteni ma per me, la fonte che più fa fede è la Ragioneria dello Stato in termini di analisi del bilancio nonché il bilancio del dipartimento pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, non posso esimermi dal ricordare qualche numero per ristabilire la verità. Infatti il comparto sicurezza, soccorso pubblico, difesa, onorevole Vito, ha sicuramente bisogno del nostro sforzo per impegnare il Governo a reperire le risorse per il rinnovo dei contratti ma ha anche bisogno della verità storica che qui, da alcuni di voi, è stata plasmata a proprio piacimento su ciò che è successo in passato. Mi si permetta di leggere poche, semplici righe che derivano dalla Ragioneria di Stato e dal Ministero dell'interno: «Lo stanziamento iniziale di competenza per il dipartimento della pubblica sicurezza nell'anno 2011 era di 7.375.220.000 euro; nel 2016 7.950.000 euro»: sono cifre non del Partito Democratico ma delle fonti di analisi del bilancio di questo settore. Il complessivo dato della Ragioneria dello Stato nelle ultime tre leggi di stabilità porta nel 2015 ad un investimento in positivo sull'insieme del complesso di questi tre comparti di 1.215.000 per il 2015, di 384 milioni in attivo per il 2016 mentre la precedente legge di stabilità – l'ultima del Governo precedente – portava un valore negativo, fonte Ragioneria dello Stato, di meno 342 milioni.
Venendo alla parte che più preme a tutti noi perché tutti noi da qui riconfermiamo la nostra gratitudine per il coraggio, l'abnegazione e il sacrificio di tutte le donne e gli uomini dei comparti sicurezza, soccorso pubblico, difesa dello Stato va però anche detto che l'insieme delle indennità accessorie che riguardano parte significativa della remunerazione di costoro, di questi difensori della sicurezza nostra e dell'intero Paese, assommava nell'anno 2010 – credo che l'onorevole Vito ricordi quell'anno e in quale Governo era in carica – a 476 milioni e nell'anno 2015, con circa 1.500 unità in meno di servitori dello Stato, a 100 milioni in più di indennità accessorie per costoro.
Ultimo dato che voglio citare per tornare alla questione generale perché non voglio che si dica il contrario in quest'Aula e senza replica, collega Molteni, rispettando molto le sue opinioni e condividendo la linea di fondo che noi abbiamo necessità di investire sulla sicurezza, voglio ricordarle che gli stanziamenti per le dotazioni strumentali, cioè per l'acquisto di ciò di cui hanno bisogno le forze dell'ordine per combattere la criminalità, per prevenire il terrorismo, per rendere più sicura la nostra vita erano nel 2012 di 444 milioni, salite a 750 milioni nel 2016. Lo voglio dire perché questo Governo ha necessità di ascoltare la voce del Parlamento che dice che anche in questo momento di difficile quadratura del cerchio dei bilanci dello Stato e di difficili rapporti con l'Europa sulla quadratura dei nostri bilanci, il Governo sa che deve impegnarsi ancora di più, Ministro Madia, sul rinnovo dei contratti. Ma il Ministro Madia lo fa in rappresentanza di un Governo che in questi anni, dopo anni di tagli, ha investito sul comparto sicurezza miliardi e miliardi che prima erano mancati. Non lo diciamo noi: lo dice la Ragioneria dello Stato e intervenire, dopo tre anni di tagli consecutivi, per oltre 3 miliardi significa recuperare un buco che c’è stato. Non significa poter investire di più, significa recuperare un ritardo. Dell'investimento complessivo sul settore sicurezza fanno parte l'investimento sulle dotazioni strumentali, sugli strumenti e i mezzi di cui hanno bisogno costoro, fa parte un ragionamento complessivo sull'organizzazione della sicurezza. Ho sentito, Presidente, il collega Molteni parlare di alcune sedi delle forze dell'ordine e certo anche quello si sta facendo con il Governo: un ragionamento sulla dislocazione delle forze dell'ordine in maniera più razionale, più efficiente ed un impiego migliore, più legato alla possibilità di successo nella prevenzione del crimine e sicuramente di questo fa parte anche il rinnovo dei contratti che, oltre ad essere una scelta politica è un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di questo settore. Noi sentiamo di avere, signora Ministro, signor Presidente, la coscienza a posto per il lavoro fatto in questi anni. Nulla è mai sufficiente, di più si può sempre fare: ora è il momento dell'investimento del Governo sul rinnovo dei contratti. Anche le questioni che qui il collega Cozzolino ha citato che, come sa, abbiamo trattato varie volte anche con difficili elementi procedurali nella Commissione affari costituzionali e che riguardano l'insieme del ragionamento sul comparto del soccorso pubblico, sul Corpo nazionale dei vigili del fuoco con le collegate vicende che riguardano i cosiddetti discontinui che citava il collega Cozzolino e la questione degli idonei non assunti, sono questioni che anche a noi stanno a cuore e sulle quali non solo proseguirà la discussione in Commissione affari costituzionali ma sulle quali abbiamo presentato anche una risoluzione in Assemblea esattamente sul punto della richiesta al Governo di una proroga dei termini di validità delle graduatorie sul concorso bandito, per andare nella direzione, come già fatto in altri corpi dello Stato, di un utilizzo delle graduatorie degli idonei non assunti e anche per gli impegni da prendersi sul tema dei discontinui. Ritengo che sia un esito positivo quello che potrà avvenire dai voti magari anche comuni su alcune mozioni, signor Presidente, che sono state presentate qui in quest'Aula. Il lavoro non finisce certo con l'impegno del rinnovo del contratto: vi è un'altra questione importante sulla quale il Governo ha già detto parole chiare che è il riordino delle carriere. Tutte queste vicende, l'aumento degli investimenti, l'investimento sul rinnovo dei contratti, l'avere a cuore la questione del riordino del Corpo dei Vigili del fuoco e il l'investimento complessivo sui comparti sicurezza, soccorso pubblico e difesa dello Stato sono un cambiamento radicale che questo Governo ha voluto mettere nella propria agenda segnalando la centralità del tema della sicurezza e dell'investimento per la sicurezza di tutti i cittadini del nostro Paese.
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