No a un unico Comitato Etico per la sperimentazione clinica

Questo- continua- è dovuto a istituzioni di prossimità come le Regioni che hanno la necessità di far crescere la ricerca, la sperimentazione nel campo farmacologico ma anche di avere dei punti di riferimento istituzionali certi. Quindi penso che rispetto ai circa cento Comitati che ci sono nel nostro Paese non ci sarà un abbassamento radicale. Non c'è ancora una decisione o una proposta da parte del governo o delle Regioni. E' una pista di lavoro che la Commissione del Senato aprirà". La presidente della commissione Sanità del Senato sottolinea che "quando parliamo di farmaco parliamo ovviamente della possibilità di curare le persone e quindi è un tema che ha a che fare naturalmente con l'etica in una relazione fra scienza, etica e mercato che non è sempre semplice. Il regolamento europeo ha una grande forza anche perché cerca di armonizzare non solo il numero dei Comitati ma soprattutto di armonizzare le finalità e le metodologie di lavoro dei Comitati nella ricerca farmacologica. Io aggiungerei una piccola clausola: che già che ci siamo nella armonizzazione cerchiamo anche di trovare un luogo europeo per l'armonizzazione del prezzo dei medicinali perché anche questo è un tema etico e anche questo è un obbligo che noi dobbiamo alle tante persone che vivono una condizione di difficoltà con malattie molto importanti". Infine De Biasi sottolinea la necessità "della terzietà, dell'indipendenza e dell'assenza di conflitti di interessi all'interno dei Comitati".
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